Oscurità sulla morte di Pablo Neruda, la salma sarà riesumata in aprile
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SANTIANGO(CILE), 13 MARZO 2013 - Moriva quarant’anni fa uno dei poeti più intensi e straordinari della letteratura internazionale. Pablo Neruda, all’anagrafe Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto lasciava orfano il suo amato Cile, la sua “tierra”, dodici giorni dopo il famoso golpe di Stato militare, che portava alla reggenza dittatoriale del paese Augusto Pinochet.
Sono trascorsi tanti anni dalla scomparsa dell’artista dall’animo romantico e combattivo, eppure aleggia ancora tanto mistero sul suo decesso, avvenuto secondo fonte ufficiale per causa di un male incurabile. Ma c’è chi afferma che non sia così, come la guardia del corpo e autista del tempo, Maneul Araya Osorio, convinto che l’autore cileno sia stato avvelenato.[MORE]
Per tutti una morte naturale apparentemente, ma decisa a tavolino dai nuovi amministratori al comando, poiché Neruda non aveva mai fatto mistero delle sue idee politiche, comunista da sempre e amico del presidente socialista Salvador Allende.
Con il nuovo governo era divenuto personaggio scomodo, quindi meglio eliminarlo con un veleno letale. Questa la tesi di Osorio, che ha convito insieme ai legali del partito comunista cileno, Araya, il giudice Mario Carroza a disporre una riesumazione dei resti della salma del Premio Nobel 71’.
Il tutto avrà luogo l’8 aprile, esperti andranno a Isla Negra, un luogo silenzioso distante 120 chilometri dalla capitale, ove l’artista è sepolto accanto alla moglie Matilde Urrutia. Saranno confrontati campioni di Dna della salma con quelli dell’ospedale di Parigi, presso cui era ricoverato nel suo periodo di diplomatico.
Forse si svelerà l’arcano, facendo luce su cosa sia accaduto realmente quel 23 settembre 1973.
(fonte: apaginespiegate.laperfettaletizia.com )
Rosalba Capasso