Missionari digitali: premio a Don Francesco Cristofaro
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Venerdì 20 settembre presso il Santuario Spina Santa di Giffoni è stato consegnato il premio Lux Caritatis a Don Francesco Cristofaro.
Il sacerdote catanzarese, parroco della parrocchia Santa Maria Assunta in Simeri Crichi, è tra i religiosi che oggi vengono definiti “missionari digitali” per il suo intenso e attento lavoro di evangelizzazione e preghiera attraverso i nuovi mezzi di comunicazione sociale.
Durante la pandemia da covid-19, il giovane parroco, già seguito da molti per le sue trasmissioni su Radio Mater e Padre Pio Tv, oltre che alle pubblicazioni di spiritualità, ha cominciato a trasmettere in streaming momenti di preghiera e messaggi di speranza.
Il “mondo solo” sperimentava così un abbraccio fraterno. Un popolo sempre più in crescita, raccolto attorno alla coroncina della Divina Misericordia, alla preghiera del Santo Rosario, alle catechesi semplici e incisive sul vangelo. Oggi si aggiunge ai diversi appuntamenti il buongiorno e la buonanotte quotidiani. Ogni mattina, con delle storie raccontate, brevi ma molto toccanti, Don Francesco dona messaggi di speranza e amore.
Nella Parrocchia di Simeri, viene portata avanti da tempo la bella devozione alla Madonna che scioglie i nodi, molto amata da Papa Francesco. Sono tanti i fedeli del comprensorio e da ogni parte d'Italia e del mondo, grazie alle dirette sul canale YouTube “Don Francesco Cristofaro” che pregano il Rosario in diretta, così come tanti, arrivano nel piccolo borgo per lasciare un nastrino con i nodi ai piedi della piccola statua della Madonna che scioglie i nodi.
“Ogni qualvolta, mi chiamano per consegnarmi un riconoscimento - dice don Francesco - sento forte imbarazzo. Non mi sento un influencer o un youtuber, come molti mi definiscono. Lascio ai più bravi di me questi appellativi anche perché io non faccio nulla per creare video accattivanti che scatenino gli algoritmi. Io posiziono un telefono, suono le campane. Alcuni dei miei fedeli, dei giovani della parrocchia mi aiutano e trasmettiamo live e si arriva nelle case, negli ospedali, nelle case di cura. Anche gli anziani e gli ammalati della parrocchia che non possono più venire in chiesa, si collegano con noi ed è bello. Mi piace molto la definizione di Papa Francesco: “missionari digitali”. Non è semplice questo servizio. Ha i suoi pro e i suoi contro, ma quando incontro qualcuno che mi abbraccia e si commuove penso che anche questa è una bella missione che può portare un po’ di speranza”.
Don Francesco, da poco in libreria con un testo di preghiera dedicato al prossimo Giubileo “Oh Mamma Celeste” (Tau editrice), dal 29 settembre sarà in onda su Padre Pio Tv con la nuova stagione di Fatti per il Cielo, programma di approfondimento culturale-religioso.
“In questa stagione, dedicheremo alcune puntate al Giubileo, seguendo le varie iniziative promosse per questo anno di grazia. Approfondiremo dieci apparizioni mariane con approvazione ecclesiastica ma toccheremo anche tematiche sociali, con attenzione al mondo giovanile”.
Prima di tutto don Francesco ama definirsi parroco. Il borgo di Simeri conta poche centinaia di anime, neanche trecento. Questo consente una maggiore conoscenza.
“E’ gente molto semplice - dice il sacerdote - amano i preti. Stiamo lavorando ad alcune iniziative importanti per vivere anche noi l’anno giubilare. Alcuni momenti saranno in collaborazione con le altre due parrocchie di Simeri Crichi guidate da Don Nicola Rotundo e Don Alessandro Severino. E’ volontà dei giovani preparare un musical per Natale su Madre Teresa di Calcutta”.
Abbiamo chiesto a don Cristofaro se ogni tanto si stanca per tutto ciò che riesce a fare. Ci ha sorriso e abbiamo capito la risposta.
“Sono stato molto colpito dall’ultimo viaggio apostolico di Papa Francesco. Il Santo Padre - ci ha detto - Alla sua età e con i suoi acciacchi ha affrontato un viaggio di dodici giorni, con diverse ore di volo e tanti appuntamenti. La serenità del suo volto mi ha commosso. Posso essere stanco io? No… c’è tanto lavoro da fare. Come famiglia virtuale lo abbiamo tanto sostenuto in quei giorni. Abbiamo pregato la novena a Maria che scioglie i nodi. Penso proprio che la Madonna lo abbia sorretto”.
Infine, abbiamo chiesto a chi vuole dedicare questo premio.
“Dedico questo riconoscimento a chi negli anni ha saputo sempre mostrarmi il volto amorevole e misericordioso di Gesù, ricordandomi di essere una piccola goccia o una piccola matita per citare Madre Teresa di Calcutta. Dedico questo premio a chi mi ha insegnato a non stare mai difronte all’altro con tono di giudizio ma con occhi misericordiosi. Ogni uomo sta combattendo la sua battaglia. Dedico questo premio a quei missionari veri che magari non saranno mai citati, intervistati o visti e magari nel nascondimento danno tanto amore e speranza”.
Il premio Lux Caritatis è giunto alla sua terza edizione. Il primo anno il riconoscimento è andato al cardinale Ernest Simoni il porporato albanese sopravvissuto alle persecuzioni del regime comunista.
“Ai credenti oggi perseguitati assicura il cardinale “La sofferenza diventerà gioia. Siamo viaggiatori, di passaggio”.”
Lo scorso anno il premio è andato a Don Maurizio Patricello, il prete anticamorra di Caivano. Quest’anno, quindi destinatario è Don Francesco Cristofaro, nato con paresi spastica alle gambe, innamorato della vita e un vulcano di energia. “Puoi stare su un altare o in mezzo alla strada, nella corsia di un ospedale o “abitare” i social. Importante è ricordarti sempre chi sei e cosa sei chiamato a fare e, quindi fallo bene fino a quando ti sarà chiesto di farlo”.