I detenuti del carcere di Taranto vogliono morto lo zio di Sarah Scazzi

Marcella Stilo
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TARANTO - Un delitto efferato e macabro come quello commesso dall’orco di Avetrana, Michele Misseri - ormai tristemente noto a tutti per aver ucciso brutalmente la nipote di 15 anni Sarah Scazzi, abusando poi sessualmente del suo cadavere - risulta inammissibile anche per gli altri detenuti del carcere di Taranto, dove lo zio omicida adesso si trova.
I reclusi che riempiono il carcere, nonostante essi stessi siano fautori di chissà quali crimini, completamente in rivolta reclamano la testa di Misseri che hanno accolto battendo oggetti vicino alle sbarre e gridandogli: "bastardo", "devi morire", "ammazzatelo", "datelo a noi".[MORE]
Il carnefice della giovane Sarah, da ieri, é in una stanza del reparto infermeria che funge da "isolamento sanitario e giudiziario", da solo in una piccola stanza del reparto, distante dalle altre, non tocca cibo e a tratti piange e molto spesso ripete: "Mi ammazzo, ora la faccio finita".
 

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Scritto da Marcella Stilo

Giornalista di InfoOggi

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