Ministro Giannini: "Le urla antidemocratiche non mi fermano"
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BOLOGNA, 26 APRILE 2015 - Il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, in un'intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, esprime il suo dissenso per quanto avvenuto venerdì a Bologna, durante la Festa dell'Unità e spiega i motivi che l'hanno indotta ad abbandonare il dibattito pochi minuti dopo il suo inizio.
Stando alle parole della titolare del Dicastero dell'Istruzione, ad essa sono state rivolte "frasi offensive ed irripetibili" e dichiara di essere stata "aggredita verbalmente" da una "cinquantina di Squadristi". La donna, racconta, infatti, che le è stato impedito di discutere ed argomentare il progetto "Buona Scuola" che dovrebbe divenire legge, entro la metà di giugno.
"Appena ho nominato la frase alternanza scuola lavoro si è levato un boato, come se avessi ingiuriato qualcuno, ma ho preferito non replicare per evitare che la situazione degenerasse". Il Ministro si riferisce alle urla e alle contestazioni ricevute a suon di fischi e rumori emessi con pentole e padelle, da parte di alcuni precari e studenti presenti al dibattito. [MORE]
Quanto è accaduto venerdì alle 18:30, però, sembra non aver assolutamente frenato il progetto del Governo riguardo la Riforma della “Buona Scuola” presentata dal Ministro, la quale asserisce che "le urla antidemocratiche non la fermeranno". Ribadisce, inoltre, che le frasi delle contestazioni a lei rivolte, di cui ha appreso il contenuto attraverso la lettura dei cartelli dei suoi detrattori presenti all'incontro, "sono slogan senza tempo".
"La negazione della verità si era trasformata in una contestazione surreale" è stato il commento finale della Giannini, in quanto, nel testo legislativo non è stato inserito di stanziare "soldi per le paritarie" o di "privatizzare" l'istruzione, come invece, è stata tacciata di fare.
Luigi Cacciatori
Immagine da catania.liveuniversity.it