Milano, secondo gli 007 il pakistano espulso voleva colpire aeroporto di Bergamo
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MILANO - Farook Aftab, il magazziniere di 26 anni residente a Vaprio d'Adda, in provincia di Milano, espulso perché accusato di essere un "aspirante combattente" dell'Isis, sarebbe stato pronto a colpire l'aeroporto di Bergamo. [MORE]
L’obiettivo era vendicare i «musulmani uccisi», colpire «i militari» e «terrorizzare la gente». Aftab aveva giurato fedeltà al califfo Abu Bakr al Baghdadi ripetendo ad alta voce la formula di affiliazione allo Stato islamico mentre guardava un video confezionato dalla propaganda dell’Isis. «Giuro fedeltà ad Al Baghdadi, voglio uccidere davanti a lui, difendere il Corano».
Tra le carte della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri del Ros di Milano c’è tutto il percorso di radicalizzazione del giovane. Un percorso che supera il livello di guardia alla fine del 2015, tanto che dall’inizio di quest’anno i pm milanesi, Maurizio Romanelli e Pietro Basilone, cominciano a riunirsi quasi quotidianamente con il capo degli investigatori, il colonnello Paolo Storoni. A preoccupare, più di tanti altri casi monitorati, è quel fanatismo misto all’emarginazione che lo rende un potenziale «lupo solitario».
Gli investigatori intercettano le violenze contro la moglie, dalla quale Farooq pretende che indossi il burqa: «Ti insegno a guidare cosi poi vai ad aiutare i mujaeddin, vai ad ammazzare gli sciiti. E se non è possibile uccidi i militari». La donna nei giorni seguenti l’arresto ha difeso il marito: «Non è come pensate, non è un terrorista».
Giuseppe Sanzi