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MILANO, 31 MARZO 2012- Per la precisione sono ben 4.113 i privilegiati a cui è stato rilasciato il pass che autorizza loro ad accedere alle corsie preferenzieli di Milano. L'esercito degli eletti annovera tra le sue fila, politici nazionali, sindacalisti, centinaia di banche ed aziende, giornalisti e così via. Tuttavia, la situazione è sfuggita di mano, al punto tale che Palazzo Marino ha espresso la volontà di effettuare una sforbiciata pari almeno al 40 per cento dei pass.
Tuttavia, è giusto sottolineare che qui si parla di permessi legittimamente rilasciati. A sancire ciò, due ordinanze, firmate nel 2000 da Gabriele Albertini, le quali oltre ad astendere il suddetto diritto alla a forze armate, ambulanze, veicoli istituzionali, hanno incluso anche ad altre categorie con esigenze di servizio: "uffici giudiziari, consolati (65 pass), corpi dello Stato (328), medici (260), enti. Tutte legittime esigenze. A cui si aggiungono quelle di consiglieri comunali (66 targhe), provinciali, regionali; e poi deputati, partiti e sindacati, banche, giornalisti, società private".
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In particolare, sotto la dicitura: “Autorità dello Stato e alte personalità", troviamo 28 permessi (37 i pass che sarebbero collegati). Insieme al commissario straordinario per la Grande Brera o all’oncologo Umberto Veronesi, troviamo anche Marina Berlusconi, Roberto Colaninno (le targhe sarebbero 4), il banchiere Massimo Ponzellini e Roberto Schmid, direttore dello Iuss di Pavia ed ex fedelissimo di Letizia Moratti. Dalla lista risultano essere 283 i politici, oltre 360 i pass che, almeno in questo, sono bipartisan. Così risulta che il presidente Formigoni ne avrebbe 4. I pass per i deputati sono 91, non solo "lombardi”. Corposo è l’elenco dei partiti e dei sindacati, nessuno escluso.
A detenere il primato dei pass posseduti, sono le banche e le aziende: il numero totali al netto di targhe scadute salgono a 376. Tra gl'istituti di credito, in testa, Intesa Sanpaolo, con 75 permessi, segue Unicredit (64) e Popolare di Milano (43). Per quanto riguarda le aziende, questi sono 489: da Coca Cola a Borsa italiana, dalle Generali alle squadre di calcio (Inter batte Milan 12 a 8), da Eni a Fiera, dalla moda (Armani, Prada, Versace, ed altri) a Pirelli (21), Telecom (20), Mediaset (6).
Per quanto riguarda ministeri, università e ospedali, i pass vanno oltre quota 400. Tra questi: la Camera di Commercio (33 in tutto, compresi i 3 del presidente di Promos Bruno Ermolli). Nell'ambito delle associazioni,i pass sono 242: dalla Compagnia delle Opere (7) all’Arcivescovado (17), dalla Fondazione Cariplo (5) alla Scala e a “Mondo Gatto onlus”. Come accennato, tra i beneficiari, ci sono anche troupe tv (la Rai ne ha 35), le agenzie, i quotidiani, case editrici, molti direttori e giornalisti .
Comunque sia, gli uffici comunali si sono già messi all'opera, iniziando dal fatto che, pur essendo 4mila i permessi validi, nelle tabelle ne risultano 4.950. Ciò è dovuto al fatto che sono associati alla targa. Questo implica che qualcuno ne ha più di due, ma che, allo stesso tempo, ci sono anche quelle cambiate e non più valide.
A sollevare la questione è stato anche il capogruppo dei Radicali, Marco Cappato, che ha ritenuto opportuno presentare un’interrogazione, "Una grandissima parte di questi permessi non è attribuita a personalità istituzionali", sostiene. Lo stesso procede sostenendo che "nella città di Area C, dovrebbero essere annullati tutti i pass con l’eccezione del personale medico e tecnico impegnato in prestazioni urgenti e d’emergenza attribuiti a personalità non istituzionali o non esclusivamente collegate a Milano. Non superando una vettura a testa".
(Fonti: Corriere della Sera, La Repubblica. Fotogramma: Oggi.it)
Rosy Merola