Milano: candidato Pdl su boss,"Speriamo che muoia come un cane"
Cronaca Lombardia

Milano: candidato Pdl su boss,"Speriamo che muoia come un cane"

mercoledì 4 maggio, 2011

 - Milano, 4 mag. - "Speriamo che muoia come un cane". Sono le parole pronunciate da Marco Clemente, candidato del Pdl alle prossime elezioni comunali milanesi, in un'intercettazione riportata negli atti di un'inchiesta condotta dalla Dda di Milano sulla 'ndrangheta. Il cattivo auspicio di Clemente, che parla con un boss poi arrestato, era riferito al titolare di un locale notturno milanese 'vittima', stando alle indagini, delle estorsioni della cosca di Pepe' Flachi.[MORE] Clemente non e' indagato. Il 17 febbraio del 2008 Clemente viene intercettato in una 'ambientale' nel locale Babylon a Milano, verso le tre di notte, mentre disocorre con Giuseppe Amato, arrestato per associazione mafiosa, e ritenuto l'uomo del boss Flachi addetto alla riscossione del 'pizzo' nei locali di Milano. La conversazione emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Milano Giuseppe Gennari che lo scorso marzo ha portato a 35 arresti, su richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dei pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Nella trascrizione integrale della conversazione, depositata agli atti del procedimento, si legge che Amato, il quale pretendeva "sistematicamente - scrive il gip - denaro dagli organizzatori delle serate a tema e degli after hour", fa riferimento ad altri due gestori di un locale, che non stanno pagando. "Due settimane e non fanno piu' after, la prossima volta che si permettono... che fanno, gli spacco tutto; e non fanno piu' after". Poi aggiunge: "Bartolo, va bene...", riferendosi, secondo gli inquirenti, a Bartolo Quattrocchi della discoteca Pulp, pesantemente minacciato dal clan. "Speriamo che muoia come un cane", risponde Clemente. Il candidato del Pdl era stato al centro di una polemica tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti perche' l'aspirante sindaco del centrosinistra aveva contestato la candidatura di Clemente proprio perche' il suo nome compariva nell'inchiesta e l'attuale sindaco aveva ribattuto definendo "forcaiolo" Pisapia.


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