Milan: si riparte da "SuperPippo". Si aspetta solo l'ufficialità
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MILANO, 27 MAGGIO 2014 - Pippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Milan. Manca ancora l’ufficialità, ma questo è quanto trapelato dal vertice svoltosi ieri sera ad Arcore al quale hanno preso parte il presidente Silvio Berlusconi, l’a.d. Adriano Galliani, Fedele Confalonieri e lo stesso Filippo Inzaghi. Una storia che sembrava scritta da tempo e soltanto più volte rinviata.
Già nel gennaio scorso, infatti, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri, Adriano Galliani voleva SuperPippo sulla panchina rossonera. Allora prevalse il feeling di Berlusconi con l’olandese Clarence Seedorf. Oggi, invece, la prima scelta è ricaduta su Inzaghi. E forse non poteva essere diversamente. D’altronde lo slogan oramai noto della società rossonera è “il Milan ai milanisti” e SuperPippo lo è fino al midollo.
Idolo dei tifosi, Pippo Inzaghi ed il Milan si legarono nel 2001, quando l’attaccante arrivò dalla Juventus per 70 miliardi, per una lunga serie di successi: su tutti l’ultima Champions vinta dal Diavolo nel 2007. Uomo dai “mille” record, tra i quali è il bomber più prolifico nella storia dei rossoneri, dopo il ritiro da calciatore è rimasto comunque alle dipendenze della società di via Turati. Negli ultimi due anni è stato prima l’allenatore degli Allievi Nazionali e poi della Primavera rossonera, vincendo con quest’ultima il prestigioso Torneo di Viareggio battendo in finale l’Anderlecht per 3 a 1. Dalla prossima stagione una nuova avventura per il Milan e per Pippo Inzaghi.
In queste ore, a favore del neoallenatore rossonero le parole di un importante ex: Carlo Ancelotti. Il tecnico del Real Madrid, fresco vincitore della Coppa Campioni, ha affermato: «Ha un entusiasmo straordinario, una grande voglia di fare e ha già maturato esperienza nel settore giovanile. Certamente ha tutte le caratteristiche per farlo. È conosciuto nell’ambiente – ha aggiunto Ancelotti – se diventerà allenatore del Milan, buona fortuna».[MORE]
Parole di affetto e di stima che allo stesso tempo, come riportato in precedenza, rimarcano la mancata ufficialità. Solo questione di ore. Il piccolo ostacolo ancora da risolvere è dare il benservito al passato, ovvero Clarence Seedorf. Un era, quella dell’olandese, che si chiude dopo appena 4 mesi durante i quali il pupillo del presidente non è riuscito a lasciare il segno: troppo pochi i 35 punti realizzati nel girono di ritorno. Ma tant’è. Il Milan ricomincia da capo: si riparte da SuperPippo.
(Immagine da gianlucadimarzio.com)
Giovanni Maria Elia