Migranti, Open Arms diretta verso coste spagnole. Botta e risposta tra Ong e Governo
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LIBIA, 18 LUGLIO - La nave dell’ong catalana Proactiva Open Arms - battente bandiera spagnola – ha scelto di fare rotta verso i porti iberici, in seguito alle operazioni di recupero di una superstite e dei cadaveri di una donna ed un bambino, a circa 130 chilometri dalle coste libiche. Nella tarda serata di lunedì, il naufragio dei 165 migranti avvenuto a 80 miglia nautiche dalle coste libiche, soccorsi dalla Guardia Costiera locale. [MORE]
Una nota della ong ne chiarisce le motivazioni, in un botta e risposta tra il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, il Viminale e la Guardia Costiera Libica, dai toni accusatori. "La richiesta nasce dalla considerazione che l'ipotesi di approdare in un porto italiano presenta comunque molteplici fattori critici. Il primo è costituito dalle dichiarazioni del Ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, che ha definito 'bugie e insulti' la documentazione da noi offerta attraverso la pubblicazione delle tragiche immagini dell'area di mare dove è avvenuta l'operazione condotta dalla Guardia Costiera libica. Risulta incomprensibile, poi, perchè la disponibilità iniziale ad accogliere la donna in stato di grave ipotermia non sia stata accompagnata dalla stessa disponibilità per i due cadaveri ritrovati. Ancora il reiterato annuncio di una sorta di contro inchiesta o contro versione rispetto alla probabile dinamica dei fatti accaduti lunedi' sera, inducono preoccupazione rispetto alla tutela della donna sopravvissuta e della sua piena libertà di rendere testimonianza in condizioni di tranquillità e di sicurezza. Tutto ciò - rimarca la Open Arms - mentre la Commissione Europea, l'ONU, la Corte Europea dei Diritti Umani e l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri, ribadiscono che la Libia non è in alcun modo un paese sicuro". "Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di indirizzare le nostre navi verso le coste spagnole", conclude la nota.
"Bugie e insulti di qualche Ong straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti, e ridurre il guadagno di chi specula sull'immigrazione clandestina. Io tengo duro. #portichiusi e #cuoriaperti", così Matteo Salvini aveva replicato ieri su Facebook alle accuse della ong al Governo italiano, reo di legittimare le omissioni di soccorso in mare in concorso con i libici. Nel tardo pomeriggio, fonti del Viminale avevano fatto seguito alle dichiarazioni del Ministro dell'Interno, definendo "fake news" la posizione di Open Arms e rilanciando nelle prossime ore "la versione di osservatori terzi che smentiscono la notizia secondo cui i libici non avrebbero fornito assistenza". "Sfido chiunque a trovare un tweet in cui invito a lasciare un essere umano in mare. Il mio obiettivo è salvare tutti, soccorrere tutti, curare tutti, nutrire tutti - ha poi ribadito Salvini a Fermo in occasione dell'inaugurazione della nuova Questura, rispondendo alle domande dei giornalisti -, ma anche evitare che tutti arrivino in Italia". A riportarlo, questa mattina, il quotidiano Avvenire.
Le dichiarazioni dell'ong Open Arms risulterebbero contrastanti con la versione della giornalista tedesca Nadja Kriewald dell'emittente N-TV, testimone del soccorso ai naufraghi a bordo della motovedetta libica. Sulle pagine del Messaggero, la reporter tedesca ha confermato l'assenza di altri salvataggi da effettuare e la prova di quanto sostenuto, sarebbe il reportage video minuto per minuto del cameraman. "Ne siamo sicuri, quando siamo andati via non c'era più nessuno in acqua", ha dichiarato. Le immagini verranno trasmesse in diretta televisiva in Germania, venerdì prossimo.
Cristian D'Aiello
Fonte foto: Il Giornale