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BUENOS AIRES, 9 MAGGIO - "Viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano - prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza - con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo". Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella da Buenos Aires.[MORE]
Guardando al fenomeni dei flussi nel Mediterraneo "non possiamo che volgere lo sguardo all'esperienza che la terra argentina ha vissuto e alle vicende che hanno attraversato il nostro Paese, fin da prima dello stesso raggiungimento dell'Unità d'Italia", ha aggiunto il presidente parlando al teatro Coliseo di Buenos Aires gremito di italo-argentini.
Il Presidente della Repubblica, in visita di Stato in Argentina, ricorda che in cento anni 26 milioni di italiani lasciarono la propria terra e ricorda: "Questo paese ha sollecitato, accolto e favorito l'arrivo di milioni di nostri connazionali". Mattarella cita inoltre l'articolo 35 della nostra Costituzione, il quale "ha voluto riconoscere espressamente il valore dell'emigrazione, sottolineando, da un lato, il ripristino di questa piena libertà per i nostri concittadini. Richiamando, dall'altro, l'impegno a tutela del lavoro degli italiani all'estero"
Maria Azzarello