Migranti, Avramopoulos: "Barriera al Brennero non è la soluzione".Vienna: "Andiamo avanti"
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VIENNA, 12 APRILE 2016 - L’Austria ha annunciato la costruzione di una barriera lungo il confine del Brennero con l'Italia per impedire il passaggio di migranti provenienti dalla penisola. Tuttavia un portavoce della polizia della provincia austriaca del Tirolo, Stefan Eder, ha riferito che la società austostradale «Asfinag ha avviato i lavori di posa di una tettoia destinata a dare riparo alle operazioni di controllo» ma che «la data di inizio dei lavori di barriera propriamente detti non è stata ancora fissata». «Sull'autostrada sono previste quattro corsie (due per le macchine e due per i tir). I mezzi da controllare - ha spiegato la polizia - saranno deviati su un parcheggio, evitando il più possibile rallentamenti. Il "management di confine" dovrebbe essere pronto a fine maggio ma i controlli potrebbero partire anche prima oppure per niente. L'avvio dei controlli dipenderà dalla situazione. Sono anche previste strutture per canalizzare e controllare i migranti». [MORE]
Intanto il Commissario Ue per l'Immigrazione, Dmitris Avramoupolos, parlando alla sessione plenaria di Strasburgo, ha detto: «Costruire barriere fra gli Stati di Schengen, e in particolare quello che sta accadendo fra Austria e Italia, non è la soluzione giusta». «Credo nella costruzione di ponti, non di muri - ha proseguito- serve una politica dell'immigrazione che non conduca a chiudere i confini interni mettendo a rischio Schengen, e questa politica va attuata».
«Dobbiamo evitare di giocare con gli stereotipi e lottare contro di loro. Le immagini vergognose di Idomeni non onorano la storia europea e i nostri valori. Dobbiamo trattare queste persone con rispetto ma dobbiamo anche pianificare una politica e dargli attuazione» ha concluso Avramopoulos.
«Per ora abbiamo visto l'annuncio sulla stampa, ma se il piano dovesse materializzarsi guarderemo alla situazione con molta serietà. Le barriere ostacolano il principio della libera circolazione che è un principio fondamentale dell'Ue», ha invece commentato la portavoce Natasha Bertaud.
«Non c'è evidenza per ora di un trasferimento dei flussi di migranti irregolari dalla Grecia all'Italia – ha aggiunto la Bertaud - la reitroduzione dei controlli alle frontiere interne allo spazio Schengen deve essere giustificata dalla necessità ed essere proporzionale». «Il commissario Avramopoulos è in contatto con le autorità austriache che nelle prossime ore dovranno spiegare la loro decisione», ha concluso.
Il governo austriaco, così come ha già fatto quest'inverno con la Slovenia, ha intenzione di creare entro giugno un dispositivo di filtro di migranti alle sue frontiere con l'Italia e l'Ungheria in quanto Vienna teme una nuova ondata di migranti dall'Italia attraverso il Mediterraneo, dopo la chiusura della rotta dei Balcani. Si prevede infatti che gli arrivi di migranti in Italia raddoppieranno, arrivando quest'anno a 300 mila.
«Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti», così il cancelliere austriaco Werner Faymann dopo il consiglio dei ministri a Vienna ha commentato la decisione. «E’ assolutamente fuori discussione non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. Mi assumo la responsabilità», ha aggiunto il cancelliere.
«La data precisa per l'introduzione di controlli più rigidi al Brennero, punto di passaggio cruciale negli scambi tra Nord e Sud Europa, dipende anche dal numero di migranti e dai progressi nella costruzione di un centro di controllo delle frontiera», ha spiegato Hans Peter Doskozil del Partito Socialdemocratico d'Austria.
La ministra degli Interni austriaca, Johanna Mikl-Leitner, durante la sua visita a Roma l'8 aprile scorso, aveva assicurato che il suo Paese avrebbe «fatto il possibile per evitare la chiusura del Brennero», inevitabile però se l'Italia non avesse assicurato una rigida procedura di controllo dei migranti.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi ieri ha bocciato l'ipotesi della costruzione di una barriera alla frontiera, definendola «un grave errore che viola le regole europee».
Il direttore di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, afferma che la decisione dell'Austria costituirà «un ostacolo insuperabile che creerà sul versante italiano della frontiera una situazione simile a quella che troviamo a Idomeni e nelle isole greche: ci ritroveremo campi improvvisati e auto-allestiti, una situazione di crisi umanitaria simile a quelle delle zone dei Grandi Laghi africani o come fu nell'ex Jugoslavia».
[foto: rainews.it]
Antonella Sica