Migranti, 34 morti al largo della Turchia. Sospensione Schengen: vertice Ue
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
DIKILI, 05 GENNAIO 2016 – Sono 34 le vittime dell’ennesima tragedia in mare, tra cui almeno tre bambini. Un barcone di migranti diretto all'isola greca di Lesbo è affondato la notte scorsa al largo della costa egea della Turchia a causa del maltempo. I corpi sono stati recuperati in due diverse località della costa egea, Ayvalik e Dikili. La guardia costiera turca ha tratto in salvo 8 persone. Al momento non si conosce la nazionalità delle vittime. [MORE]
Anche un altro gommone, sempre diretto da Dikili a Lesbo, con a bordo oltre 60 migranti, è affondato nell'Egeo dopo aver imbarcato acqua. La Guardia Costiera turca è riuscita a mettere in salvo 56 persone, mentre i corpi di altre sette persone, tra i quali donne e bambini, sono stati ritrovati su una spiaggia di Dikili.
Un bambino siriano di 4 mesi è invece morto di freddo nella provincia sudorientale turca di Batman, nella tenda in cui si era rifugiata la sua famiglia. A riportare la notizia, l'agenzia di stampa Cihan, secondo cui nell'abitazione di fortuna dove viveva non c'era riscaldamento nè elettricità.
'Schengen sotto pressione'
«Schengen è sotto pressione. La Commissione è al lavoro per riportare la situazione alla normalità attraverso una serie di misure, ma nessuno ha la bacchetta magica», così il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas ha commentato la crescente pressione migratoria. Per la salvaguardia dell'area di libera circolazione, ha aggiunto, occorre «un efficace controllo delle frontiere esterne».
Nel frattempo il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha convocato un vertice per domattina a Bruxelles a cui prenderanno parte il ministro svedese all'Immigrazione e alla Giustizia, Morgan Johansson, la danese all'Immigrazione e integrazione Inger Stojberg e il segretario di Stato agli Affari interni del governo tedesco, Ole Schroeder, «per un maggiore coordinamento fra i Paesi coinvolti per assicurare una miglior gestione della pressione migratoria» dopo la stretta dei controlli alle frontiere introdotte da Svezia e Danimarca.
La presidente della Commissione Schengen della Camera, Laura Ravetto (Fi), ha chiesto di convocare gli ambiasciatori di Svezia e Danimarca affinchè «vengano a riferire al Parlamento su quanto sta accadendo nei loro Paesi».
«Se non si riesce a fare una difesa delle frontiere esterne con una forza europea inevitabilmente tutti gli Stati chiuderanno le frontiere interne e Schengen sarà sacrificato. Per l'Italia, sarà il danno e la beffa: continueremo a dover gestire gli sbarchi a Lampedusa, e dovremo fare la coda alle frontiere se vorremo andare nei Paesi limitrofi», ha detto la Ravetto. «Se non sapremo proteggere le frontiere esterne finirà Schengen. E con la sua fine, saluteremo l'Europa», ha concluso la presidente.
[foto: rainews.it]
Antonella Sica