Meteo da Lockdown: Weekend, ondata di piogge battenti e neve poi Burian? La previsione
Cronaca Lazio Roma

Meteo da Lockdown: Weekend, ondata di piogge battenti e neve poi Burian? La previsione

sabato 9 gennaio, 2021

L'ormai prossimo weekend sarà caratterizzato da un'ondata di piogge, anche battenti, e da nevicate che localmente potranno raggiungere quote bassissime o addirittura la pianura.
Ma scopriamo nel dettaglio le previsioni per le giornate di oggi sabato 9 e domenica 10.

La perturbazione sopraggiunta nel corso di giovedì 7 si sta via via spostando verso Sud e il meteo, di conseguenza, andrà temporaneamente migliorando sulle nostre regioni settentrionali, nonché su parte del Centro entro la serata di venerdì.

Da Ovest, tuttavia, si sta già avvicinando un nuovo vortice depressionario, destinato a condizionare negativamente il tempo per tutto il fine settimana.

Già dalle prime luci di sabato 9 la formazione del vortice ciclonico condizionerà la Sardegna e i comparti tirrenici del Centro, provocando fenomeni frequenti, localmente sotto forma di rovescio. Col passare delle ore nubi e piogge dilagheranno poi sul resto delle Centro e pure su gran parte del Sud, specie su Campania, Puglia, Basilicata e, localmente, in Sicilia.

Sono attese nevicate sull'Appennino centrale sopra i 7/800 metri, ma con quota neve in progressivo abbassamento a partire dalla serata.

Tempo più asciutto, con qualche schiarita, al Nord, fatta eccezione per l'Emilia Romagna, dove tra il tardo pomeriggio e la serata è attesa una nuvolosità decisamente più compatta, specie sull'area appenninica, con la neve che potrà scendere fino a bassissima quota. Un modesto peggioramento potrà interessare, tra la serata e la nottata, anche la Liguria, pure qui con possibili brevi episodi di nevischio, fin lungo le coste.

Arriviamo così alla giornata di domenica quando ci attendiamo un diffuso maltempo su molte aree d'Italia. Sotto stretta osservazione saranno, ancora una volta, le regioni centrali, la Sardegna e il Sud peninsulare, dove per tutto il corso della giornata si alterneranno piogge, rovesci e pure temporali.

La neve continuerà a cadere sul comparto appenninico a tratti a quote molto basse, specialmente su quello centrale. Il tempo sarà più asciutto quasi esclusivamente sulla Calabria, sulla Sicilia e su gran parte delle regioni del Nord, dove farà ancora eccezione solo l’Emilia-Romagna, caratterizzata ancora da brevi e locali deboli nevicate, fino in pianura.

Infine, sul fronte climatico, segnaliamo una forte differenza tra il Centro-Nord ed il Sud. Sulle regioni meridionali l'area di bassa pressione provocherà un richiamo di miti venti provenienti dal cuore dell'Africa: gioco forza avremo temperature a tratti molto miti per la stagione, soprattutto in Sicilia. Discorso diverso invece per le regioni centro-settentrionali, caratterizzate da un clima decisamente più consono al periodo per effetto di fredde correnti nord-orientali.

Ecco le prossime Previsioni

Stiamo vivendo un inverno quasi d'altri tempi, caratterizzato da un clima dinamico, gelido e ricco di neve. E le prospettive per l'immediato futuro sono ancora piuttosto interessanti: a confermarlo è l'ultima emissione dei principali modelli previsionali a medio-lungo termine i quali, hanno sostanzialmente ribadito l'elevata probabilità di irruzioni di freddo, direttamente dal Polo Nord, verso l'Europa continentale e il Mediterraneo, con con neve e gelo fino a metà Gennaio anche sul nostro Paese.


Il tutto sarebbe provocato da un intenso stratwarming in corso sopra il Circolo Polare Artico e dalla conseguente frantumazione del Vertice Polare. Ciò, come accennato, avrebbe dei gelidi effetti pure per l'Italia, dove quanto meno fino alla metà di gennaio gelo e nevicate potrebbero farla da padroni.
Facciamo dunque punto della situazione per capire le motivazioni, delineando poi una tendenza su temperature e precipitazioni.

Vortice polare a pezzi - Al Polo Nord si è innescato un improvviso stratwarming (mappa sottostante): con questo termine, in meteorologia, si fa riferimento ad un anomalo e intenso riscaldamento della stratosfera terrestre, proprio sopra la regione artica, nell'ordine anche di 50/60°C nel giro di pochissimi giorni. Tale riscaldamento, una volta attivatosi, tende gradualmente ad espandersi verso l'alta troposfera, con ripercussioni sul Vortice Polare: il settore immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (dislocazione del vortice polare) o addirittura a suddividersi in 2-3 minimi distinti (si parla in questo caso di SPLIT del vortice polare), i quali poi viaggiano in parte verso le medie latitudini, provocando ondate di freddo fin nel cuore del Vecchio Continente e fin sul nostro Paese.

Da ricordare, per esempio, la storica ondata di fredda del 1985, così come quelle del 1929 e del 1963, legate proprio ad un riscaldamento stratosferico di questo genere.

Ebbene, nei prossimi giorni il Vortice Polare è destinato a "rompersi" e a dislocarsi dalla sua sede naturale, con esponenziale aumento delle possibilità per l'arrivo, segnatamente nel periodo compreso tra la Befana e la metà di gennaio, di masse d'aria gelida di estrazione polare, le quali, dapprima interesserebbero il cuore dell'Europa, ma successivamente anche l'Italia.

I gli effetti più immediati li vedremo già nel corso del prossimo weekend, tra sabato 9 e domenica 10, quando una poderosa depressione atlantica, continuamente alimentata da aria di origine artico-continentale raggiungerà il bacino del Mediterraneo. Con quali concrete conseguenze per l'Italia? Potrebbe verificarsi un'altra fase nevosa, con nevicate fin sull'Emilia Romagna, ma anche in Toscana e con possibili fiocchi fin sulle coste della Liguria.

Per il periodo immediatamente successivo, la nostra attenzione si concentra sul comparto russo, dove nel frattempo si è formato il famigerato anticiclone siberiano (o Orso Russo, come viene simpaticamente chiamato dagli appassionati di meteorologia). Si tratta in sostanza di un'alta pressione termica, che si forma per l'accumulo di aria gelida nei bassi strati, in seguito alla forte e prolungata dispersione del calore accumulato di giorno durante la stagione fredda con temperature fino a -30°C.

L'ipotesi è che intorno al 14/15 gennaio parte di questa poderosa bolla gelida possa scivolare dapprima verso l'Europa orientale e poi in direzione dell'Italia, dando così il via ad un'ondata di gelo piuttosto intensa. Potremmo in altri termini avere a che fare con il temibile Burian, il freddissimo vento delle steppe siberiane. Ma ne riparleremo nei nostri prossimi aggiornamenti. (iLMeteo)

In aggiornamento


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