Mense scolastiche: secondo le famiglie, Bologna tra le città più care d'Italia
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BOLOGNA, 4 APRILE 2014 – "Caro vassoio" nelle mense scolastiche bolognesi, secondo I genitori far mangiare I propri figli all'interno delle scuole è una spesa troppo “salata”, soprattutto se confrontate con I prezzi delle altre città italiane.[MORE] A parità di valore Isee, il costo di un singolo pasto consumato dai bambini è di 6,60 euro, se si considera la tariffa massima, contro I 4,90 euro di Firenze e Trieste, e I 4 euro di Milano e Roma. Poi c'è Venezia, dove la tariffa di 3,50 euro è unica a prescidere dal reddito, e poi Napoli, la più conveniente, dove non si spende più di 3,40 euro. Rispetto alla fascia di reddito più bassa (2.500 euro), non si paga nulla in città come Firenze, Roma e Venezia, mentre a Bologna si pagano 65 centesimi a pasto.
Il costo della mensa scolastica sarebbe aumentato già nel passaggio dal sistema a forfait ad un meccanismo in cui le famiglie pagano a singolo consumo, con conseguente protesta dei genitori all'arrivo dei primi bollettini da pagare. Ma se poi si confrontano le tariffe delle altre città, Bologna risulta essere addirittura una delle più care in tutta Italia. Proprio per questo motivo l'Osservatorio mense – l'Ente che ha pubblicato il confronto nelle tariffe – annuncia una mobilitazione per il 5 maggio: lo sciopero del vassoio. Le famiglie bolognesi prepareranno a casa il panino per I propri figli, e li faranno segnare assenti in quel giorno, così da non pagare il pasto a Seribo.
I rappresentanti dei genitori nella Commissione mense hanno richiesto di poter ricevere I dati (aggregati e anonimi) sullìandamento del nuovo sistema di tariffazione per "valutare oggettivamente la sperimentazione relativa al nuovo sistema tariffario”. Nel caso in cui gli introiti risultino in aumento rispetto allo stesso periodo del 2011-12, sarà promosssa una mobilitazione per ottenere uno sconto su quanto dovuto nei mesi di maggio e giugno 2014.
Sulla questione tariffe I genitori sembrano proprio essere sul piede di guerra, dato che il costo medio per pasto risulta più elevato in Emilia Romagna (6,22 euro contro una tariffa media nazionale di 5,46 euro), Ma a preoccupare le famiglie non sono solo I costi elevati, infatti un altro problema risulta essere quello del bando per l'affidamento della gestione dei pasti nelle scuole per I prossimi dieci anni. Il contratto con Seribo, società partecipata, è scaduto nel 2013 ed è stato rinnovato solamente per un altro anno. Secondo I gentiori "tardano ad arrivare impegni chiari e concreti sul futuro, e per futuro si intende almeno il prossimo decennio. Su questa partita abbiamo espresso viva preoccupazione e assoluta necessità di presidio delle fasi di predisposizione dei contenuti del bando e del capitolato di gara".
Stefania Putzu