Mef, unioni civili: costi di 3,5 milioni nel 2016 e 6 milioni nel 2017
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ROMA 27 LUGLIO 2015 - Gli oneri per le finanze pubbliche, secondo un tweet del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ammontano a “3.5 milioni nel 2016 e 6,0 milioni nel 2017”. Il responsabile diritti del PD, Micaela Campana, dichiara: «il MEF smentisce chi nelle settimane passate aveva vaticinato spesa di 40 miliardi per le unioni civili al solo fine di impantanare la discussione. Il PD non cede a ricatti e allarmismi e va avanti». [MORE]
Manca ancora la relazione del Governo, che blocca l’esame del ddl in Parlamento. Viene meno l’accelerazione annunciata dal Partito Democratico le scorse settimane, soprattutto dopo l’emanazione della condanna da parte della Corte di Strasburgo della settimana scorsa. Non è ancora giunta in Senato la relazione tecnica del Ministero dell’Economia al ddl per verificare le coperture finanziarie, quindi restano fermi ancora per un giorno i lavori della Commissione Giustizia del Senato, bloccata in attesa del parere della Commissione Bilancio. La Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama ha deciso che l’Aula del senato esaminerà il ddl sulle Unioni Civili durante l’ultima settimana di lavoro prima della pausa estiva.
Il presidente della Camera Laura Boldrini interviene per spronare i lavori, in quanto «sulle unioni civili il tempo è scaduto. Il Parlamento non può tralasciare» questo tema «o metterlo in secondo piano». Aggiungendo che «i diritti non possono essere oggetto di mecantilizzazione e vanno portati fino in fondo e non possono essere rispettati a metà» e «anche se hanno dei costi vanno portati fini in fondo».
Tutto questo accade ad una settimana dall’emanazione della sentenza di condanna per l’Italia da parte della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo. Il 21 luglio infatti è arrivato il richiamo per la mancanza di un riconoscimento normativo per le coppi gay nel nostro Paese. Nella nota pubblicata a corredo della sentenza, la condanna è arrivata in quanto il Paese non fornisce un riconoscimento legale alle coppie dello stesso sesso per le quali “un’unione civile sarebbe il modo più appropriato per ottenere il riconoscimento delle loro relazioni”.
Viene punito nei fatti un voto normativo della nostra legislazione. La Corte, si legge nella sentenza, riconosce che le coppie "hanno le stesse necessità di riconoscimento e di tutela della loro relazione al pari delle coppie eterosessuali. Per questo l'Italia e gli Stati firmatari della Cedu devono rispettare il loro diritto fondamentale ad ottenere forme di riconoscimento che sono sostanzialmente allineate con il matrimonio. L'Italia e' l'unica democrazia occidentale a mancare a questo impegno ed e' stata quindi condannata per violazione dell'art. 8 della Convenzione".
Renzi assicura che entro un anno ci sarà l’approvazione della legge che regolamento le unioni civili, auspicando un voto bipartisan su un argomento che non si toccava in Parlamento dai tempi dei Dico.
Federico Fusca
(Immagine da archivio.internazionale.it)