Medio Oriente, tensioni dopo la morte di due israeliani: 77 palestinesi feriti
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GERUSALEMME, 4 OTTOBRE 2015 – Giornata di tensioni a Israele in seguito ai due attentati avvenuti nelle scorse 48 ore: Tel Aviv sta rispondendo con una serie di rappresaglie che avrebbero già causato circa una settantina di morti.
La scintilla è esplosa questa mattina, in seguito alla notizia dell’accoltellamento di un quindicenne israeliano. Il responsabile, freddato dalla polizia, era un giovane palestinese. Le condizioni del ragazzo israeliano, invece, non sembrerebbero critiche.
Questo episodio, d'altronde, si inserisce in un clima già inasprito dal recente attentato a una famiglia di ebrei ortodossi, messo in atto da un terrorista palestinese della Jihad Islamica. Due uomini sono morti sul colpo, mentre una donna di vent’anni e un bambino di due sono riusciti a sopravvivere nonostante le ferite. [MORE]
È bastata la concatenazione di questi due episodi perché gran parte del popolo israeliano si riversasse in piazza a manifestare contro il governo, accusato di “negligenza” nell’ambito della sicurezza. Qualche ora dopo, sono iniziate le rappresaglie nei territori non occupati (la striscia di Gaza e la Cisgiordania): per ora, si contano circa 77 morti, stando ai dati forniti dalla Croce Rossa.
Nel frattempo, il governo israeliano ha vietato ai palestinesi l’ingresso alla città vecchia di Gerusalemme per due giorni: il provvedimento sembrerebbe essere una risposta ai due attentati delle ultime ore e, soprattutto, un modo per garantire che la festività ebraica del Simchat Torah si svolga in tutta sicurezza. L'ingresso alla città vecchia sarà, quindi, consentito soltanto agli israeliani, ai residenti, ai turisti e agli studenti delle scuole della zona. L’ingresso dei fedeli musulmani alla Spianata delle Moschee, invece, sarà garantito alle donne e agli uomini che abbiano superato i 50 anni.
(foto:quotidiano.net)
Sara Svolacchia