Medicina delle Maxiemergenze: anestesisti in prima linea per il controllo del dolore
Salute Emilia Romagna

Medicina delle Maxiemergenze: anestesisti in prima linea per il controllo del dolore

sabato 16 ottobre, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

PARMA – Nelle grandi emergenze in caso di catastrofi l’attenzione va alle perdite, umane e materiali, e non abbastanza al controllo del dolore, sempre presente in queste occasioni. Si parla di medicina delle maxiemergenze e delle catastrofi al Congresso Nazionale della Siaarti, in svolgimento a Parma dal 12 al 16 ottobre: sono infatti proprio gli anestesisti gli specialisti in prima linea in caso di catastrofi, soprattutto nella fase della risposta iniziale. Medicina dei disastri, medicina delle maxiemergenze, medicina delle catastrofi sono tante le definizioni per parlare di quella disciplina che ha l’obiettivo di intervenire in situazioni eccezionali per portare, nel tempo più rapido, il maggior beneficio al maggior numero di pazienti al fine di ottenere una riduzione critica della mortalità e della morbilità. [MORE]

Una disciplina, purtroppo, di particolare attualità negli ultimi anni in cui non solo le calamita naturali ma anche quelle tecnologiche e quelle improvvidamente provocate dall’uomo hanno sempre più spesso reso necessari questo tipo di interventi.

Il ruolo dell’anestesista-rianimatore è fondamentale nella fase di emergenza non solo per la sua capacità di saper e poter gestire le condizioni di grave compromissione emodinamica e respiratoria, ma anche per la sua capacità di coordinare l’équipe multidisciplinare chiamata a gestire un evento complesso con coinvolgimento di più vittime. Inoltre la sua specifica conoscenza nel trattamento del dolore permette di prendere in carico con la dovuta competenza questo aspetto che costituisce uno dei problemi di maggiore impatto e nel contempo più sottovalutato. I report scientifici relativi alla risposta sanitaria negli ultimi eventi catastrofici, come il terremoto della Cina nel 2008 e quello di Haiti nel gennaio 2010, hanno dimostrato come la conoscenza della medicina dei disastri non è così diffusa. La risposta potrebbe essere meglio coordinata e strutturata con una migliore formazione tanto nell’ambito specialistico quanto di base, essenziale per garantire la migliore risposta sanitaria.

“In una situazione di maxiemergenza le condizioni in cui gli operatori sanitari si trovano ad intervenire – afferma Francesco Della Corte, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda Maggiore della Carità di Novara e del Centro di Ricerca e formazione in Medicina dei Disastri dell’Università del Piemonte Orientale – sono veramente eccezionali. Il medico si trova a fare i conti con la improvvisa sproporzione tra le risorse disponibili (umane, farmaci, sangue), insufficienti in relazione alle esigenze di soccorso immediato; la severità della situazione può essere così elevata che la normale qualità dei servizi sanitari non può essere garantita a lungo nonostante l’adozione di misure adeguate”. In queste situazioni medici e operatori si trovano spesso ad lavorare in un ambiente ostile, dovendo fare in assoluta rapidità interventi già complessi in una situazione normale. Ogni atto comunque deve essere coordinato secondo regole di comando e controllo che rendano queste situazioni eccezionali affrontabili nel migliore dei modi possibili per ottenere i risultati sperati. Ciò può avvenire soltanto con un’idonea programmazione, un’adeguata formazione e la responsabilizzazione di tutte le competenze sanitarie e logistiche chiamate a rispondere a questi eventi.
 

64° CONGRESSO NAZIONALE SIAARTI - Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva - Parma, 13-16 ottobre 2010


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