Medici ospedali, picco intensive non raggiunto Finzi (Anmdo), “situazione preoccupante"
Salute Lazio Roma

Medici ospedali, picco intensive non raggiunto Finzi (Anmdo), “situazione preoccupante"

martedì 30 marzo, 2021

Medici ospedali, picco intensive non raggiunto ma pochi posti. Finzi (Anmdo), “situazione preoccupante, letti già scarseggiano”
ROMA, 30 MAR - Il picco nelle terapie intensive per i ricoveri di pazienti affetti da Covid-19 "non è stato ancora raggiunto ma i posti letto già scarseggiano". A sottolinearlo all'ANSA è il presidente dell'Associazione nazionale medici delle direzioni ospedaliere (Anmdo) Gianfranco Finzi, descrivendo la situazione come "molto preoccupante". "Nonostante la pressione sulle strutture ospedaliere dei ricoveri ordinari per Covid-19, il trend appare in leggera diminuzione. A preoccupare invece sono le terapie intensive - spiega Finzi - ampiamente oltre il limite di guardia".

E la situazione nel prossimo futuro avverte, "è tutt'altro che confortante, dato che l'aumento dei ricoveri in rianimazione si muove generalmente con un ritardo di una/due settimane rispetto alla risalita dei contagi. Questo vuol dire che il picco nelle terapie intensive non è stato ancora raggiunto ma i posti letto sono già pochi e scarseggiano". Inoltre, rileva, "il personale sanitario è fisicamente e psicologicamente provato.

La situazione resta particolarmente difficile in tantissime strutture del Paese e sono tanti i colleghi morti per Covid". Per questo, il presidente Anmdo lancia un appello al Presidente della Repubblica, "affinché il personale sanitario deceduto per Covid -19 nell'espletamento del proprio lavoro, venga insignito dell'onorificenza di 'benemeriti alla salute pubblica ed al merito della sanità pubblica'. Ciò costituirebbe una giusta gratificazione, seppure purtroppo alla memoria, non solo per tutta la categoria ma soprattutto per le famiglie dei caduti di questa guerra silenziosa e dolorosa".

Altra questione, afferma Finzi, riguarda poi le "tantissime prestazioni sanitarie rimandate a causa della pandemia. Questo fenomeno è avvenuto sia per le indicazioni date dalle autorità sanitarie di rinviare interventi e ricoveri non urgenti in relazione alle necessità di assistenza ospedaliera dei pazienti Covid, sia per il timore generalizzato dovuto alla diffusione del virus.

Una volta ritornati ad una gestione ordinaria, le strutture sanitarie si troveranno ad affrontare nuovamente il problema dell'accumulo di prestazioni non erogate con relative lunghe liste d'attesa".

È quindi "indispensabile pensare una riorganizzazione del sistema sanitario, attraverso - conclude - una riforma che preveda un potenziamento della sanità pubblica e della medicina territoriale con interventi ed investimenti mirati".

 

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Salute.