Medaglia Aprutium a Marco Pannella: "Continuate ad essere voi stessi"
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L’AQUILA, 10 DICEMBRE 2014 – L’onorevole, Marco Pannella, ha ricevuto quest’oggi la Medaglia Apriutim da parte del Consiglio Regionale d’Abruzzo. Durante la cerimonia, visibilmente commosso, l’onorevole ha ringraziato il Consiglio affermando ‹‹continuate ad essere sempre voi stessi e a praticare la democrazia come scelta consapevole di una vita dedicata alla difesa dei diritti umani››.
Pannella, originario di Teramo, è stato reclamato dal Consiglio direttivo fin dal mese di agosto e, in questa occasione, molti personaggi di spicco politico abruzzese hanno espresso il loro parere sull’onorevole, tra cui il presidente della regione, Luciano D’Alfonso e il presidente del Consiglio regionale Abruzzese, Giuseppe Di Pangrazio . ‹‹Un combattente non violento e tollerante che ha compreso come la politica ha bisogno non solo di idee e progetti, ma anche di visioni. Lui è un monumento della politica italiana›› afferma di Pannella Di Pangrazio, citando anche il presidente Napolitano che, dopo la cerimonia, infatti, ha inviato un messaggio diretto all’onorevole, ‹‹Il riconoscimento che hai appena avuto nel tuo Abruzzo è solo un segno dei tuoi lunghi percorsi attraverso l'Italia in tutte le battaglie di libertà, di democrazia e di giustizia di cui sei stato partecipe con incrollabile coerenza››.
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Parole sulla stessa onda, anche quelle di Luciano D’Alfonso che, ricorda, come molti abruzzesi, ‹‹figli illustri››, si siano dovuti dividere dalla terra, mentre Marco Pannella ‹‹è stato tra i pochi che, una volta diventato grande, ha sempre coltivato un rapporto fruttuoso con la sua terra d'origine che ora gli mostra riconoscenza per aver costituito un punto di riferimento per le future generazioni di cittadini››. Ricordando le numerose battaglie dell’onorevole, ha poi aggiunto ‹‹Marco Pannella ha consumato gran parte della sua vita politica in difesa dei diritti civili e in particolare di quelli delle persone che, avendo commesso un errore, sono stati sottoposti a subire una pena, ma che non per questo devono essere privati dei loro diritti fondamentali alla dignità››.
Erica Benedettelli
[immagine da newsabruzzo.it]