Mazzetta per realizzare parco eolico, domiciliari sindaco
Cronaca Calabria Catanzaro

Mazzetta per realizzare parco eolico, domiciliari sindaco

mercoledì 22 aprile, 2020

CATANZARO, 22 APR - Avrebbe preteso una mazzetta da 80 mila euro, da intascare in due tranche, per "agevolare" la realizzazione di un parco eolico nel suo comune. E' finito agli arresti domiciliari, con le accuse di istigazione alla corruzione e corruzione per l'esercizio della funzione, Alessandro Doria, sindaco di San Vito sullo Jonio, comune di poco più di 1.700 abitanti, in provincia di Catanzaro. 

A notificare il provvedimento, emesso dal Gip di Catanzaro Claudio Paris, sono stati i carabinieri della Compagnia di Soverato che hanno condotto le indagini nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dall'aggiunto, Giancarlo Novelli, e dal sostituto Graziella Viscomi. Ad accusare il primo cittadino, pensionato da qualche anno, un altro amministratore della zona dello Ionio Catanzarese che ha denunciato il presunto caso di corruzione perpetrato, nelle more dell'iter per la realizzazione di un parco eolico, nel territorio del comune di cui Doria è sindaco al secondo mandato dopo la rielezione avvenuta nel 2017. 

Secondo gli elementi raccolti nel corso degli accertamenti investigativi partiti nell'estate scorsa, il sindaco Doria avrebbe richiesto, tramite la persona che ha denunciato, una prima tangente di 5 mila euro ai dirigenti della società "Parco Eolico di S. Vito", incaricata della realizzazione della struttura, per portare all'ordine del giorno del Consiglio comunale lo svincolo demaniale degli "usi civici" dell'area, provvedimento necessario per il completamento del progetto, avviato nel 2002. Ad avvenuta deliberazione favorevole, il sindaco avrebbe così dovuto ottenere il versamento di ulteriori 75 mila euro. 

Dalle indagini dei carabinieri, inoltre, è venuto a galla un altro episodio definito dagli inquirenti di "condotta illecita" che coinvolgerebbe il sindaco di San Vito sullo Ionio. Doria, infatti, avrebbe chiesto la somma di 1.500 euro ad un imprenditore catanzarese, impegnandosi, a fargli riconoscere e liquidare dall'amministrazione comunale crediti per 20 mila euro corrispondenti a lavori svolti dalla ditta di cui l'uomo è titolare e relativi al servizio di depurazione comunale. 

I carabinieri hanno eseguito perquisizioni e sequestrato materiale informatico. Nei confronti dell'imprenditore catanzarese a cui il sindaco aveva chiesto il versamento di una tangente è stato emesso un avviso di garanzia. 


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