Matteo Renzi incalza: "Non sono massone e non mi arrendo. Vogliono sostiturirmi? Ci provino"
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ROMA, 28 SETTEMBRE 2014 - Matteo Renzi torna a difendersi dalla bufera di attacchi e polemiche intorno all'operato del suo governo, sottolineando che se i poteri forti lo voglio sostituire devono solo provarci. Il premier ha infatti dichiarato: “Se pensano di avere i numeri e il candidato giusto ci provino”, anche se il Pd “non ha preso il 41% alle Europee per abdicare”.
Le recenti critiche alle riforme proposte non sono state facili da digerire per il leader del Pd, che ha voluto chiarire: “Negli ultimi giorni si sono schierati contro il governo direttori di giornali, imprenditori, banchieri, prelati. Ai più è apparso come un attacco studiato. Io sono così beatamente ingenuo che preferisco credere alle coincidenze”. Inoltre, a chi lo accusa di essere un massone, risponde: “A casa nostra siamo boy scout, non massoni".[MORE]
Sul tema dell'articolo 18, in un'intervista a Repubblica, Matteo Renzi afferma nuovamente con forza: “Va cambiato tutto lo Statuto dei lavoratori, è stato pensato 44 anni fa”. Poi prosegue: “L’articolo 18 non difende tutti. Anzi, in fin dei conti non difende quasi nessuno. Nel 2013 i lavoratori reintegrati sono stati meno di 3mila: considerando che i lavoratori in Italia sono oltre 22 milioni stiamo parlando dello 0,0001%. È solo un tema strettamente ideologico. Il reintegro spaventa gli imprenditori e mette in mano ai giudici la vita delle aziende. Va tenuto solo per i casi di discriminazione. Per gli altri indennizzo e presa in carico da parte dello Stato”.
Sulle discussioni interne al Pd, infine, ha precisato: “In un partito normale si discute, si vota anche dividendosi, poi si prende una decisione e la si rispetta. Non voglio prove di forza muscolari, anche se abbiamo la certezza di avere la maggioranza”.
Valentina Vitali
(Foto: www.telegraph.co.uk)