Mattarella, lunedì nuove consultazioni che si chiuderanno in giornata
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ROMA, 03 MAGGIO – Dal Quirinale arriva la comunicazione di l’ennesimo giro di consultazioni programmato per lunedì. Questa volta, però, avverranno all’interno di un’unica giornata, nella speranza di giungere finalmente alla formazione di un governo. A due mesi dal voto non si è giunti ancora a un accordo fra i partiti di maggioranza.
In una comunicazione sull’account Twitter del Quirinale si legge: “A distanza di due mesi le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di Governo”. Dopo avere sottolineato il mancato accordo fra Pd e M5s, nel comunicato viene affermato che “il Presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni in un’unica giornata, quella di lunedì, per verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranza di Governo”. [MORE]
La comunicazione arriva qualche ora prima della convocazione della direzione del Pd per le ore 15, durante le quali si discuterà del destino del Governo. È di cinque giorni fa la negata collaborazione del Partito Democratico, come affermato da Matteo Renzi durante la trasmissione Che Tempo Che Fa. La posizione di Renzi – che non occupa nessuna poltrona all’interno del partito ma rappresenta comunque il leader più importante del centrosinistra – ha fatto saltare un possibile accordo con il Movimento, così come proposto da Di Maio.
In ogni caso il Colle esclude una replica delle elezioni a giugno, giudicate troppo vicine alle precedenti e logisticamente impraticabili. L’opzione preferenziale è quella della formazione di un governo di tregua anche senza fiducia, incaricato di portare il Paese ad eventuali nuove elezioni nella primavera del 2019. Il timore è che le due forze vincitrici delle scorse elezioni possano non appoggiare un eventuale governo di tregua, portando così alla necessità di indire delle elezioni per il prossimo autunno. Ciò renderebbe difficile l’approvazione di una legge di bilancio che è necessaria per evitare un aumento dell’Iva nel prossimo anno.
Velia Alvich