Mattarella a Strasburgo: "Momento drammatico per l'Europa, sia più unita contro terrorismo"
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BRUXELLES, 25 NOVEMBRE 2015 - Un'Europa «ferita» dagli attacchi terroristici è chiamata a rispondere con «un di più di responsabilità, di iniziativa, di coesione», fedele ai «valori per i quali dichiariamo di combattere», tenendo «saldo il timone della civiltà e dell'umanesimo», difendendo la sua «sicurezza» ma senza che venga deturpata per divenire «meno attraente». Guai quindi alla tentazione di «chiudere le frontiere», sia esterne che interne. Piuttosto occorre rispondere con l'«accoglienza» e l'«aiuto» all'«esercito inerme» di migranti «che marcia alla ricerca della propria salvezza», proprio per «fiaccare la propaganda di odio e di morte seminata dal terrorismo fondamentalista». [MORE]
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a scuotere l'Europa. E lo fa parlando nella sede del Parlamento europeo, in una seduta solenne programmata da tempo, ma che naturalmente acquista una valenza particolare alla luce dei tragici eventi degli ultimi giorni. "Il mondo ha bisogno dell'Europa, e ha bisogno di un'Europa unita. Di un’Europa che sappia anche completare il suo disegno organico, e penso all'area dei Balcani occidentali. L'Unione può favorire le necessarie convergenze internazionali per la Siria, per l'Iraq, per la Libia, cercando scelte condivise che contrastino con efficacia le forze del disordine e del terrore. I tragici fatti di ieri ne confermano l'urgenza", è l’appello del Capo dello Stato.
Sono questioni e considerazioni che inevitabilmente si legano alla gestione del fenomeno migratorio, rispetto al quale il Capo dello Stato torna a chiedere uno sforzo che accompagni la riaffermazione di valori e principi fondamentali con l'individuazione di soluzioni concrete da parte dell'intera Unione europea, anche per rimuovere le cause su cui si radica la malapianta del terrorismo. «L'Europa aggiorni le sue regole. Dublino fotografa un passato che non c'e' più. Ora servono nuove regole improntate a principi di umanità e sicurezza, solidarietà e responsabilità. La scelta è tra un Europa che affronta i fenomeni cercando di governarli e un'Europa che li subisce».
L'intervento del presidente della Repubblica è stato salutato da una standing ovation dell'Europarlamento. Fermi i deputati leghisti, compreso il segretario del Carroccio Matteo Salvini. Al termine incontro con il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker.