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NEW DELHI (INDIA), 18 GENNAIO 2014 - Il ministro dell'Interno indiano ha predisposto una serie di accertamenti per capire quale sia l'autorità competente nelle indagini relative al caso dei due Marò: la questione è stata sollevata in merito alla territorialità. I due Fucilieri della Marina avrebbero agito in acque internazionali, ma non è chiara la competenza da parte degli organi di polizia indiani.
La notizia da parte del ministero indiano arriva dopo quasi tre anni dall'inizio della vicenda che ha coinvolto i due militari italiani e reso più tesi i rapporti tra i due Paesi. Per il momento, si è comunque disposto che Massimiliano Latorre resti altri tre mesi in India, per poter concludere in Italia il periodo di convalescenza.[MORE]
Le autorità indiane che indagano sui Marò
La vicenda dei Marò è seguita da diverse autorità indiane, che ora dovranno riferire al ministero estero quanto fino a ora accertato sul caso. Il problema sarebbe nato quando l'Italia ha messo in dubbio, di fronte alla Corte Suprema Indiana, l'autorità della NIA, organismo che in India si occupa di antiterrorismo.
Per risolvere la questione, il Ministro indiano avrebbe richiesto tutta la documentazione sui Marò anche agli altri ministeri, perché "(...) non c'è chiarezza su quale sia la polizia che ha i poteri in base alle esistenti leggi marittime per farsi carico ed indagare reati commessi sia nelle acque territoriali che internazionali".
La notizia è stata diffusa dopo che l'Unione Europea ha commentato il comportamento delle autorità indiane come forma di violazione dei diritti umani dei due militari italiani.
(Foto ilparlamentare.it)
Annarita Faggioni