Marcia migranti: mons. Moraglia, serve l'impegno di tutti
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VENEZIA, 17 NOVEMBRE - "In queste ore si e' fatto fronte in tempi brevi ad un'emergenza, con grande impegno e dedizione. Pensare che tale situazione si possa protrarre ancora non sarebbe realistico e confidiamo, quindi, nel lavoro delle istituzioni". Cosi' il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, commentando sulle pagine del settimanale diocesano "Gente Veneta" l'accoglienza fornita nelle strutture parrocchiali ai 200 migranti in marcia da Cona a Venezia . "Abbiamo cercato di alleviare una situazione che rischiava di deflagrare: e' stato un intervento di tipo emergenziale, messi di fronte ad una situazione singolarissima di vera difficolta' ed emergenza oggettiva, che rischiava di "incartarsi" e di aggravarsi ulteriormente.[MORE]
Abbiamo offerto una risposta con la disponibilita' dei nostri parroci che ringrazio, insieme alle loro comunita', per l'aiuto dato con prontezza". "Sento, quindi, il dovere e la gioia di ringraziare tanti che si sono impegnati e mobilitati in queste ore con uno spirito di servizio, di sacrificio ed una generosita' notevoli ed encomiabili - ha poi dichiarato - Oltre ai nostri sacerdoti, che hanno accolto con disponibilita' questa richiesta improvvisa, ci sono stati molti volontari che non hanno fatto mancare il loro contributo decisivo, competente e prezioso affinche' l'accoglienza fosse il piu' possibile dignitosa e adeguata e fosse garantita una notte tranquilla e serena. Un grazie anche alle istituzioni e alle forze dell'ordine che hanno accompagnato e seguito con vigile attenzione tutti i vari momenti". L'accoglienza ha visto anche la distribuzione di pasti pasti, coperte e, in alcune strutture, l'attivita' di un medico che ha visitato alcune persone.
"Ripeto anche che, oggi, la sfida e' costruire una societa' che sia realmente inclusiva, accogliente, capace d'incontrare gli altri anche innanzi a diritti che configgono - ha continuato il patriarca - Per far questo e' necessario, quindi, che nessuno - dalle istituzioni agli enti locali, dalla politica alla societa' civile e alle realta' ecclesiali - si sottragga al senso profondo ed autentico del proprio impegno e delle proprie responsabilita'". Infine monsignor Moraglia ha concluso: "c'e' bisogno che ognuno faccia la sua parte, non eliminando o accantonando difficolta' e problemi ormai "strutturali" per il nostro vivere di oggi ma aiutando concretamente a risolverli, in modo lungimirante e realista. Ricordo, infine, che la questione centrale rimane sempre quella di mantenere l'uomo al centro, nella sua dignita' e nel suo valore da rispettare e nel suo essere soggetto imprescindibile, insieme, di diritti e doveri".