Modifiche manovra finanziaria: Berlusconi soddisfatto, opposizione critica
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ROMA, 31 AGOSTO 2011- Il premier Silvio Berlusconi esalta le modifiche apportate alla manovra finanziaria, difendendo quest'ultima a spada tratta ed evideziandone i punti salienti. «La manovra è molto migliorata senza modificare i saldi», ha dichiarato il presidente del Consiglio, «è più equa e sostenibile». Intervenendo a «Studio Aperto» aggiunge come l'accordo sulle modifiche con la Lega Nord «conferma la coesione della maggioranza», così «si può constatare come la realtà sia diversa da quello che racconta la stampa, con i romanzi d’agosto dei rapporti dentro la maggioranza tra me e Tremonti».[MORE] Il Cavaliere rincara la dose concludendo «Disponiamo di una maggioranza e abbiamo la coesione per approvarla, auspichiamo che l’opposizione cambi il suo comportamento e possa unirsi a noi», si augura Berlusconi, ma «stamane hanno aumentato le critiche, come al solito».
Alle opposizioni non vanno a genio le modifiche uscite dal vertice di lunedì. Denuncia il leader Udc Casini che «così com’è la manovra non ha coperture, i conti non tornano: c’è un buco di 5 miliardi» e definisce «truffaldino» l'intervento sulle pensioni. Per l’Idv di Di Pietro la manovra «è inaccettabile perché colpisce solo le fasce sociali più deboli», mentre secondo Bersani «i conti della manovra del governo tornano ancora di meno e le ingiustizie pesano ancora di più». Spera in un «confronto» e auspica non si usi la fiducia il presidente del Senato, Renato Schifani: «Non si può dire e mi auguro non si dirà no a tutte le proposte dell’opposizione». La Pd Anna Finocchiaro apre ad un confronto e ad un dialogo costruttivo, «ma no alle smargiassate».
All'entusiasmo della maggioranza non corrisponde altrettanto ottimismo dei mercati: ieri lo spread fra Btp e Bund ha raggiunto un picco di 303 punti (per assestarsi alla fine su 297,1), e all’asta dei nuovi Btp decennali la domanda è stata tiepida.
I sindacati sono in trincea: se la Cgil individua altre opportune motivazioni per scioperare il 6 settembre, minacciano le braccia incrociate anche gli altri sindacati. Per la Uil bisogna solo decidere la data di uno sciopero generale del pubblico impiego. La Cisl, invece, chiede il ritiro della misura sulle pensioni, altrimenti sarà pronta a mobilitarsi.
Davide Scaglione