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Roma, 08 luglio 2011 – Non si arresta la polemica tra Governo e Regioni, "Noi eravamo gia' preoccupati dell'effetto della precedente manovra che prevede un taglio di un miliardo e mezzo in tutti i comuni nel 2011 e un altro miliardo nel 2012. Adesso si parla di un taglio di tre miliardi nel 2013 e 2014, sono circa 250-300 milioni che mancherebbero alla nostra Capitale e renderebbero insostenibile l'azione sociale, l'erogazione dei servizi: un colpo inaccettabile". A dichiarlo il sindaco di Roma Gianni Alemanno.[MORE]
Il motivo di tale situazione è da ricercare nei tagli contenuti nella manovra economica. Per il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, “I tagli alle Regioni sono talmente forti che rischiano di metterci nelle condizioni di non poter garantire i livelli sanitari, di assistenza, di trasporto e di mettere addirittura in discussioni tutte le politiche di investimento e di sviluppo a sostegno dei settori produttivi".
Parole dure anche dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani il quale ha evidenziato che, "E' scoppiato un conflitto istituzionale tra Governo e Regioni che soltanto l'intervento diretto del Presidente del Consiglio potrà e dovrà sanare".
Come chiarisce Errani, per governare la spesa pubblica è necessaria una leale collaborazione tra i diversi livelli dello Stato. Invece secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, “la Manovra è stata fatta senza rispettare il federalismo, tant’è che pesa sulle Regioni per il 49% del totale. E non si può dimenticare che quella del 2010 aveva insistito su Regioni e Enti locali per l’80%”. La Manovra, così com’è stata configurata, fa sì che i tagli alla spesa pubblica gravino principalmente su Regioni ed enti locali. Si stima che il 46% del riequilibrio dei conti pubblici andrebbe a carico delle Regioni, che coprono soltanto il 16,25% della spesa pubblica.
In riferimento al Servizio sanitario pubblico, Errani afferma che “ la situazione è di allarme rosso. Il contributo al risanamento pesa per 8 miliardi nel biennio 2013-2014 sul Fondo Sanitario Nazionale”. Questa situazione potrebbe compromettere gli sforzi fatti fino a questo momento, mettendo in difficoltà anche le Regioni più virtuose.
Al fine di ricucire questo strappo tra Governo e Autonomie locali, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto sta tentando la difficile mediazione tra le parti, prospettando un margine di trattativa su alcune parti del testo. Fitto ha fatto appello al senso di responsabilità da parte di tutti al fine risolvere una vicenda che coinvolge una parte così importante del Paese come le Regioni e gli Enti locali.
Vedremo se verranno apportate le opportune modifiche al testo nel corso dell’iter parlamentare.
Rosy Merola