Manovra da 18 miliardi (2026-2028): taglio Irpef, adeguamento salari, sostegno alle famiglie e contrasto alla povertà

La manovra economica italiana prevista per il triennio 2026-2028 promette un pacchetto complessivo di interventi da circa 18 miliardi medi annui, con misure volte a ridurre le tasse, rafforzare i redditi e assistere i soggetti più deboli.

In questo articolo esploreremo le principali misure — taglio Irpef, aumento dei salari, revisione dell’Isee, sostegno alla sanità e coperture fiscali — spiegando impatti, criticità e come si inseriscono nel quadro della finanza pubblica.

Contesto politico-economico e obiettivi della manovra

L’approvazione del Documento programmatico di bilancio (DPB) è avvenuta in Consiglio dei ministri, con scadenza fissata al 15 ottobre per l’invio a Bruxelles. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che la manovra nasce in un contesto di “forti elementi di incertezza”, e che l’obiettivo è duplice: proteggere il potere d’acquisto di famiglie, lavoratori e imprese, e al tempo stesso garantire la sostenibilità dei conti pubblici.

Il pacchetto da 18 miliardi non rappresenta soltanto una somma puramente contabile, ma l’insieme di strumenti fiscali, sociali e di investimento che il governo intende adottare per far fronte alle sfide macroeconomiche e sociali del momento.

Le misure principali: cosa prevede la manovra

1. Taglio dell’Irpef: la seconda aliquota scende dal 35 % al 33 %

Uno dei pilastri della nuova legge di bilancio è la riduzione di due punti percentuali per la seconda aliquota Irpef (quella intermedia), attualmente al 35 %. Il cambiamento interesserà i redditi compresi nella fascia circa 28.000-50.000 euro.

Il costo stimato per questa misura è di circa 9 miliardi nel triennio.Secondo fonti di governo, beneficeranno sia i lavoratori dipendenti che altri contribuenti.

Impatto stimato

• Un risparmio medio annuo per i contribuenti interessati, stimato in diverse decine o centinaia di euro (fino a circa 440 euro per alcuni lavoratori) Sky
• Un alleggerimento fiscale che può stimolare consumi o investimenti, ma che richiede coperture certe per evitare squilibri nei conti pubblici.

2. Adeguamento salariale al costo della vita

Per contrastare gli effetti dell’inflazione sul reddito reale delle famiglie, la manovra stanzia circa 2 miliardi di euro per il 2026 a favore dell’adeguamento dei salari.

Questa misura vuole mitigare la perdita di potere d’acquisto e contribuire a un riallineamento tra salari e prezzi. Tuttavia, dovrà essere accompagnata da un monitoraggio sull’effettivo impatto e sulla distribuzione dei benefici.

3. Misure per le famiglie e la lotta alla povertà

• Nel triennio vengono stanziati 3,5 miliardi di euro per politiche familiari e contrasto della povertà.
• È prevista una revisione dell’Isee, agendo sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con un impatto stimato in quasi 500 milioni annui.
• Un elemento cruciale della revisione è l’esclusione della prima casa dal calcolo del patrimonio immobiliare per l’Isee, così da favorire l’accesso alle prestazioni agevolate.

Queste misure costituiscono un tentativo di rendere più inclusivo il sistema di welfare, assicurando che chi ha maggiori necessità riceva un supporto reale.

4. Sanità e investimenti settoriali

• Aggiuntivi 2,4 miliardi di euro sono destinati al 2026 per rafforzare il sistema sanitario.
• Per gli anni successivi (2027-2028) gli stanziamenti saranno 2,65 miliardi aggiuntivi.
• Nel campo degli investimenti privati, è confermato il ritorno del superammortamento per imprese, per circa 4 miliardi complessivi.
• Si confermano anche misure come il credito d’imposta per le imprese in ZES/ZLS e la proroga di bonus rilevanti come la “Nuova Sabatini”.

Questi interventi puntano a stimolare l’innovazione, l’occupazione e la ripresa produttiva.

5. Pace fiscale, coperture e contributi straordinari

• È prevista una pace fiscale per il 2023, ma con esclusione di chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi.
• Sul fronte delle coperture, il governo conta su tagli agli stanziamenti, rimodulazione del PNRR e un contributo dalle banche e dalle assicurazioni stimato intorno a 4,5 miliardi.
• Si prevede inoltre che la manovra sarà sostenuta da interventi di razionalizzazione della spesa pubblica e dallo sfruttamento degli spazi fiscali compatibili con i vincoli europei.

Criticità e punti da monitorare

• Sostenibilità del debito: un alleggerimento fiscale così ambizioso richiede che le coperture siano certe e non generino ulteriori oneri a carico delle generazioni future.
• Adeguatezza delle risorse: i 2 miliardi per i salari e i 3,5 miliardi per le famiglie dovranno essere distribuiti con criterio per evitare distorsioni e disparità regionali.
• Efficacia della revisione Isee: il solo intervento sul calcolo del patrimonio può non essere sufficiente se non accompagnato da una revisione strutturale del sistema di welfare e accesso alle prestazioni.
• Contributo bancario: sebbene previsto, il contributo delle banche e assicurazioni è ancora al centro di trattative, e la sua realizzazione non è scontata.
• Rischio inflazione: se l’inflazione continua a salire, gli adeguamenti salariali e le misure sociali potrebbero non bastare a preservare il potere d’acquisto reale.

Conclusioni

La manovra da 18 miliardi annui medi rappresenta uno sforzo significativo del governo per rilanciare l’economia, ridurre le tasse e sostenere i redditi più deboli. Le misure principali — taglio Irpef, adeguamento salariale, sostegno alle famiglie, revisione Isee e investimenti pubblici — delineano un disegno ambizioso, ma ambito da sfide complesse in termini di coperture, equità e **sostenibilità».

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