Manifestazione per il diritto alla salute sotto la Regione Lazio
Politica Lazio

Manifestazione per il diritto alla salute sotto la Regione Lazio

martedì 2 giugno, 2015

Riceviamo e pubblichiamo
La Onlus San Francesco rischia la chiusura dopo trent'anni di riabilitazione!
ROMA 03 GIUGNO 2015 - Quando si taglia sulla sanità e sul sociale, si colpisce sempre vicino al cuore di una comunità. Sono tante le realtà che con fatica e dedizione contribuiscono a tenere vivo il tessuto sociale, aiutando i più deboli e innescando processi virtuosi di solidarietà e sostegno. Sono realtà fatte di persone che scelgono di stare dalla parte del bene, a ogni costo, anche quando si tratta di lavorare per anni con metà stipendio. [MORE]

È il caso della Cooperativa sociale San Francesco Onlus, che gestisce, a Roma, un centro di riabilitazione residenziale e semiresidenziale accreditato dalla Regione Lazio per accogliere 27 persone con disabilità mentale e per effettuare 60 terapie al giorno in ambulatorio.Tra queste ci sono i trattamenti logopedici e neuro psicomotori destinati ai bambini nei quali un disturbo del linguaggio trascurato può portare alla dislessia o dare origine a vari disturbi dell'apprendimento.

Purtroppo, però, la scure dei tagli imposti dal piano di rientro dal deficit non ha risparmiato nessuno e tra circa un mese la cooperativa rischia di chiudere definitivamente i battenti dopo 30 anni di attività e tanti obiettivi raggiunti. Alla fine di giugno si concluderà, infatti, la cassa integrazione in deroga che per cinque anni ha permesso di portare avanti le attività, in un modo o nell'altro. "In questo momento stiamo andando avanti anche con il volontariato", spiega la presidente Sabrina Sclafani, che lavora con metà stipendio, come gli altri dipendenti, "e la chiesa ci sostiene con l'8 per mille".

Anche Papa Francesco, circa un mese fa, ha fatto arrivare il suo contributo con una donazione di 10mila euro. La cooperativa, infatti, affonda le sue radici nella chiesa perché è stata fondata nei primi anni '80 dal carmelitano don Giuseppe Bisson, che accoglieva tutti i ragazzi disabili del quartiere mentre l'accreditamento, che negli anni ha comportato anche costosi investimenti per adeguarsi agli standard regionali, è arrivato nel 2005.

Ora però, dopo anni di impegno, come quello del banco alimentare mensile con il quale la cooperativa dà una mano a quasi trecento famiglie indigenti tra Roma e Ladispoli, tutto questo potrebbe finire. La Regione non può rimanere a guardare e deve prendere in mano la situazione: sono troppe le persone che verrebbero penalizzate dalla chiusura di una realtà come questa. A partire dai 12 ospiti a tempo pieno che rischiano di perdere la loro casa.

Chiediamo una redistribuzione più equa, tenendo conto: del fabbisogno da soddisfare sul territorio, dell'accreditamento e il soddisfacimento delle richieste per essere a norma con la convenzione.

Per questo e per la mancata risposta da parte di Zingaretti a una lettera aperta, lavoratori e famigliari degli utenti giovedì 4 giugno 2015 si ritroveranno sotto l'edificio della Regione Lazio a manifestare e a far sentire la propria voce, affinché si arrivi a una soluzione prima della catastrofe.

(notizia segnalata da Vittorio Ugo)


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