Malumore di Patto Sociale per le dichiarazioni dell’Azzolina sull’apertura della scuola in sicurezza
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L’esponente lametino del comparto scuola del movimento civico “Patto Sociale” avvocato Fernando Nucifero esprime il suo malumore per le recenti dichiarazioni non condivise e rilasciate, nel corso della visita istituzionale avvenuta nella città di Catanzaro presso l’Ufficio Scolastico Regionale, dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per la quale la scuola partirà a Settembre in assoluta sicurezza.
«Ad oggi - secondo Nucifero - le strategie programmate sulla ripresa delle lezioni in presenza sono frammentarie e inadeguate sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. Lacunose, infatti, per citare degli esempi, sono le ristrutturazioni esterne e interne degli edifici obsoleti, le indicazioni di elementi concreti sulle problematiche fondamentali tipiche della comunità educante quali la socializzazione degli allievi diversamente abili che ora, più che mai, rischiano di diventare un’isola nella classe, le disponibilità di organico del personale scolastico che già in situazioni di normalità sarebbero state condizione indispensabile per garantire un corretto inizio dell’anno, figuriamoci nell’attuale emergenza e le disposizioni circa gli spazi e gli arredi da utilizzare. Il tutto – continua - gravando la responsabilità riorganizzativa totalmente sui dirigenti chiamati a interpretare e attuare con difficoltà, senza le indispensabili risorse, le linee guida ministeriali adottate».
A ciò si aggiunge il parere scientifico contrastante sull’evoluzione del Covid -19 con paventate seconde ondate autunnali dell’epidemia e il continuo ripensamento della stessa Azzolina che quotidianamente propone nuove soluzioni generando, qualora ce ne fosse bisogno, maggiore confusione tra studenti e famiglie che rimangono in sospeso in attesa di inequivoci orientamenti futuri che garantiscano una didattica proficua e inclusiva in un momento storico di particolare importanza che richiede la massima attenzione sull’applicazione efficace e precisa di norme di sicurezza valide in tutto il territorio nazionale e non demandate, come fatto in modo derogatorio rispetto alla regola, alla singola istituzione scolastica che nulla può se non dar sfogo alla propria creatività per cercare di porre rimedio alla generica normativa predisposta, ivi compreso l’imprescindibile distanziamento fisico al quale si è pensato di sopperire con un ritorno in maniera complementare alla didattica a distanza, nonostante le varie negatività emerse nell’ultima esperienza contrassegnata dalla disparità socio economica in termini di opportunità d’apprendimento e dal “tutti promossi” sancito per legge.
Sono molte, pertanto, le questioni aperte caratterizzanti il ritorno tra i banchi di “plastica” in sicurezza che meritano delle risposte rassicuranti e immediate per permettere all’utenza e ai docenti di lavorare in tranquillità a tutela del sacrosanto diritto allo studio. Certo è che le scelte, dettate dal Ministro, sembrano delineate da ragioni di bilancio più che dall’interesse di alunni e genitori la cui preoccupazione aumenta giornalmente per il ridursi dei tempi tecnici necessari alla messa in atto di valide misure prudenziali. «Cambiano i soggetti politici - conclude il referente di Patto Sociale- ma l’istruzione rimane ancorata al suo triste destino di comparsa costituendo, purtroppo, una piaga a cui inspiegabilmente non si vuole mettere riparo definitivo sostenendola nei suoi valori, investendo su di essa e innovandola per favorire lo sviluppo dei nostri figli salvaguardandone la salute, soprattutto in questo delicato periodo ».
Lina Latelli
Foto: Fernando Nucifero