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ROMA, 28 MARZO 2015 – Nel corso del pomeriggio di ieri, Luca Odevaine, ex componente del Tavolo tecnico sull’immigrazione del ministero dell’Interno, ex capo di gabinetto di Veltroni al Comune di Roma ed ex funzionario della Provincia, ha reso al procuratore capo Giuseppe Pignatone e all’aggiunto Michele Prestipino una dichiarazione spontanea nella quale ha ammesso di aver ricevuto denaro da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Stando a quanto riportato, Odevaine avrebbe ricevuto circa «5mila euro al mese» per ricoprire il ruolo di quello che lui stesso avrebbe definito una «sorta di spiccia problemi» per quanto riguardava i rapporti di Buzzi con Prefettura, Vigili del fuoco e amministrazioni locali.
Secondo quanto emerso finora, Odevaine avrebbe dichiarato di conoscere Buzzi da tempo «come leader delle cooperative sociali a Roma. Il settore mi interessava e dunque, prima di tutto, ho deciso di fondare a mia volta due cooperative, Habitus e Il Percorso che in alcuni casi hanno affiancato quelle di Buzzi per alcune gare sociali, specie nella gestione dei servizi per l'immigrazione». In seguito, sarebbe maturata l’idea di assistere Salvatore Buzzi e le società che facevano a lui capo nelle varie relazioni istituzionali: «In cambio –avrebbe dichiarato Odevaine– ho accettato che Buzzi pagasse per me gli affitti di casa di mia madre, della mia ex moglie e di mia figlia». Pagamento degli affitti che, nel corso degli ultimi due anni, si sarebbe trasformato poi in un’erogazione di contanti, per una cifra complessiva di circa 120mila euro in due anni.[MORE]
Sulla posizione del commercialista Stefano Bravo, che portava contanti in Svizzera, Odevaine avrebbe dichiarato: «Aveva con se solo 4mila euro per pagare il commercialista che gestisce a nome mio e di mia moglie una società panamense che a sua volta ci serve per amministrare le proprietà in Venezuela. Proprietà che possiedo dal 2004».
Luca Petrucci, il legale di Odevaine, avrebbe dichiarato al termine dell’incontro: «Siamo sereni, perchè oggi abbiamo fornito elementi utili a chiarire molti aspetti in questa vicenda. Attendiamo ora la pronuncia della Cassazione, fissata per il prossimo 10 aprile, in merito al nostro ricorso sulla misura cautelare».
(foto www.panoramio.com)
Elisa Lepone