Mafia Capitale: ex sindaco Alemanno condannato a 6 anni per corruzione e finanziamento illecito
Cronaca Lazio Roma

Mafia Capitale: ex sindaco Alemanno condannato a 6 anni per corruzione e finanziamento illecito

lunedì 25 febbraio, 2019

ROMA, 25 FEBBRAIO – Si sviluppano ulteriormente i vari filoni della maxi-operazione giudiziaria denominata “Mondo di mezzo” – avviata nel 2014 con l’arresto di 28 persone con le accuse di corruzione, estorsione, usura e riciclaggio – che ha portato gli inquirenti a far emergere il sistema criminale ormai celebre come “Mafia Capitale”. Tale associazione mafiosa, come noto, era composta da vari esponenti politici e della criminalità organizzata romana, che controllavano appalti e finanziamenti pubblici in maniera illecita. Il filone principale dell’inchiesta ha avuto un procedimento più spedito degli altri e i due primi indagati – Salvatore Buzzi e Massimo Carminati – sono stati chiamati in giudizio e condannati, anche in appello, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Nell’ambito della medesima inchiesta ed allargando la prospettiva di indagine – nel frattempo sfociata in altri 20 rinvii a giudizio – è stato coinvolto anche l’ex sindaco di Roma (in quota PdL) Gianni Alemanno, accusato di aver ricevuto 298.500 euro da Salvatore Buzzi procurandogli in cambio una serie di vantaggi. Secondo la Procura della Capitale, Alemanno avrebbe agito contro i suoi doveri d’ufficio accettando di spingere per alcune nomine in AMA (la società municipalizzata incaricata di gestire il settore dei servizi ambientali), nonché concedendo al sistema mafioso una corsia preferenziale in alcune importanti gare d’appalto. Inoltre, secondo l’accusa, è proprio grazie all’opera di intermediazione dell’ex sindaco che Buzzi sarebbe riuscito a riscuotere vecchi crediti vantati nei confronti dello stesso Comune (pendenze di cui, peraltro, sarebbe comunque discussa la liceità). La Procura ha quindi sostanzialmente accusato Alemanno di essere stato il soggetto politico di riferimento della cosca di Buzzi e Carminati nell’amministrazione romana ed aveva pertanto chiesto per lui il rinvio a giudizio ed una condanna a 6 anni di carcere per corruzione e finanziamento illecito.

La seconda sezione penale del Tribunale di Roma ha oggi accolto (in primo grado) le richieste del PM Luca Tescaroli ed ha dunque condannato Alemanno a 6 anni di detenzione nonché all’interdizione dai pubblici uffici ed ha inoltre disposto la confisca dei 298.500 euro presuntivamente incriminati. L’ex ministro dei governi Berlusconi II e III dovrà poi risarcire sia la società AMA sia il Campidoglio e per questo motivo è stata fissata una provvisionale di 50mila euro. Ferma era stata l’opposizione in Aula da parte dell’avvocato Pietro Pomanti – difensore di Alemanno – che ha tentato di respingere in toto la versione offerta dall’accusa chiedendo al contrario assoluzione con formula piena per l’ex sindaco. Lo stesso segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità (di cui egli è cofondatore insieme a Storace) ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti all’esterno del Tribunale, ribadendo a gran voce la sua innocenza: “Questa sentenza è sicuramente sbagliata – ha affermato Alemanno – pertanto ricorreremo certamente in appello, dopo aver letto le motivazioni. Io sono innocente, l’ho detto sempre e lo ripeterò anche davanti ai giudici di secondo grado”.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: romait.it


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