Mafia capitale: che ne sarà di Ignazio Marino?
Politica Lazio

Mafia capitale: che ne sarà di Ignazio Marino?

sabato 13 giugno, 2015

ROMA, 13 GIUGNO 2015 - Crescono le polemiche, aumentano le incertezze. Sono giorni difficili per il sindaco di Roma, Ignazio Marino e soprattutto per l’esecutivo Pd guidato da Matteo Renzi. Tra scandali, intercettazioni e constatazioni di ciò che il polverone di Mafia Capitale sta (tristemente) offrendo, è stata lanciata nella giornata di ieri, l’ipotesi di un possibile commissariamento del Giubileo di Roma, indetto da Papa Francesco nel marzo 2015. [MORE]

 

Commissariamento che verrebbe affidato, secondo quanto svelato ieri da “Repubblica” (poi a ruota dagli altri quotidiani) a Franco Gabrielli, già capo della Protezione civile per cinque anni ed attuale prefetto della Capitale. Sul tavolo, un possibile decreto governativo al fine di conferire i poteri da commissario straordinario a Gabrielli, affiancandolo allo stesso Marino (qui si parlerebbe di coordinamento) o addirittura sostituendolo. Notizia bomba, poi smentita nel corso della giornata di ieri attraverso voci autorevoli dell’Esecutivo, tra le quali il capo della Farnesina, Paolo Gentiloni.

 

E oggi? A regnare è la prudenza, condita da un temporeggiamento che pare non voler scontentare nessuno. Ma qualcosa, probabilmente, si farà, alla luce anche dell’imminente inizio dell’evento (8 dicembre). Nell’ottica di una tutela del sindaco, dicono fonti di governo. Tra queste quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che ha confermato come non si tratti di «una decisione contro Marino».

 

Malumori. La situazione, pare risultare abbastanza tesa, nonostante le smentite del caso. Si racconta di un Marino infuriato per la possibile decisione di essere tagliato fuori, quanto meno in maniera esclusiva, in caso di semplice affiancamento di Gabrielli. «Così non ci sto» aveva ammonito ieri il sindaco, lasciando trasparire un muro contro muro nei confronti dei vertici e della segreteria del Pd. A lungo ieri il sogno di Marino di condurre i giochi così come Rutelli nel Giubileo 2000 targato Giovanni Paolo II, sarebbe stato vicino alla sua definitiva frantumazione. Ma la delusione più grande, oltre al mero fatto materiale, è rivestita dall’abbandono del partito e dal mancato appoggio nei suoi confronti, in uno dei momenti più delicati della città di Roma. E allora, per evitare la spaccatura definitiva, si lavora per convincere il sindaco ad un lavoro di squadra, evitando la concretizzazione di una rottura che non agevolerebbe nessuna delle parti in causa. Lo spirito di collaborazione, verrebbe ulteriormente agevolato non solo dalla mediazione del premier Renzi, che pare stia giocando la delicata partita in prima persona, ma anche dai buoni rapporti tra Marino e Gabrielli, certamente più amichevoli rispetto ai dissidi con l’ex prefetto Pecoraro (si vedano le vicende relative alle trascrizioni dei matrimoni gay). Il tutto è confermato anche da una telefonata tra Marino e Gabrielli, improntata su profili di lealtà e collaborazione.

 

La sensazione è che al compromesso si arrivi: non è nei piani del premier trovarsi a gestire ipotesi catastrofiche tra cui quella di possibili dimissioni del sindaco. Con Mafia Capitale che impazza, riprendersi la città in elezioni immediate sarebbe particolarmente difficile.

 

Intanto, il 16 giugno, il prefetto Gabrielli, riceverà la relazione degli ispettori sullo stato dell’amministrazione del Campidoglio. Relazione di circa 1000 pagine. Di malaffare. Di infiltrazioni e corruzione nella malata macchina amministrativa capitolina. 45 giorni, i tempi stretti della decisione da inviare al Ministero degli Interni. Che poi deciderà, del futuro di Roma ed del suo possibile commissariamento. Ma questa è un’altra (triste) e delicata vicenda.

foto da tzetze.it

Cosimo Cataleta


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.