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Mafia: Benvenuti in Italia, stop beni confiscati all'asta. Fondazione, cittadinanza a bambini nati e Ue Repubblica d'Europa
ROMA, 31 DICEMBRE - "L'anno che verrà, avremo cancellato la possibilità di vendere i beni confiscati ai mafiosi all'asta, avremo ristrutturato la villa confiscata agli Assisi a San Giusto Canavese, bruciata e abbandonata dallo Stato, avremo rimpatriato tutti i delinquenti italiani che latitano a Dubai e dintorni, avremo inaugurato il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, così che mai più per raggiungere gli uffici della DDA si debba passare per i gabinetti, avremo potenziato il sistema di protezione di testimoni e collaboratori attuando fino in fondo la riforma che abbiamo fatto, avremo abolito la norma che permette di affidare senza gara i lavori pubblici fino a 150 mila euro di valore".
Lo scrive il presidente della Fondazione Benvenuti in Italia, Davide Mattiello, ex deputato del Pd. "L'anno che verrà avremo abolito il decreto "sicurezza", avremo regolarizzato la presenza in Italia di tutti coloro che ci sono arrivati, avremo abolito il tribunale delle coscienze, perché chiunque scappa mettendo a rischio la propria vita ha un buon motivo per farlo, avremo attribuito la cittadinanza italiana ad ogni bambino nato qui, avremo abolito il reato di immigrazione clandestina. L'anno che verrà, le più alte cariche dello Stato insisteranno nell'invitare uomini e donne delle Istituzioni che sanno cosa accadde prima e dopo la strage di Via D'Amelio a parlare, perché l'unica ragione di Stato è la verità.
L'anno che verrà, l'Europa avrà avviato la sua trasformazione nella Repubblica d'Europa, grazie alla quale farà tesoro dei suoi figli migliori, figli e figlie costituenti, come Antonio Megalizzi, Jan Kuciak, Martina Kusnirova, Daphne Galizia Caruana, i giovani massacrati ad Utoya. Con la Repubblica d'Europa avremo la forza di stare al mondo, rimettendo al centro il lavoro e la tutela della Terra. L'anno che verrà, potrebbe essere il prossimo oppure chissà, questo dipende da quanto vorremo che accada quello che desideriamo già. Buon 2019 di passione e di lotta", conclude la Fondazione.