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LECCE - Cinque provvedimenti di custodia cautelare sono stati eseguiti stamane dai Carabinieri tra la Puglia (Gallipoli) e il Molise (Larino) nei confronti di alcuni “irriducibili” della Sacra Corona Unita, organizzazione autoctona salentina di stampo mafioso.
Gli arresti dell' operazione “Galatea” riguardano Pompeo Rosario Padovano, Fabio Della Ducata, Giuseppe Barba, Cosimo Cavalera e Massimiliano Scialpi, tutti di Gallipoli: l'accusa è quella di aver investito i proventi delle attività illecite in esercizi imprenditoriali nei comuni del Basso Salento.[MORE]
Scampati ai precedenti blitz delle forze dell'ordine che negli anni passati avevano praticamente decapitato la SCU, appartenevano al clan Padovano, del quale aveva preso il comando proprio Pompeo Rosario, uno dei cinque indagati, autore dell'omicidio del fratello Nino, assassinato per assumerne il comando.
Proprio pochi giorni fa la Direzione Distrettuale Antimafia ha consegnato nelle mani del Ministro dell' Interno Robero Maroni una relazione sullo “stato di salute” dell'organizzazione mafiosa salentina, con particolare riferimento al periodo tra giugno e dicembre 2009.
Quantomai diffusa (meno del passato) a Mesagne e, di recente, anche a Brindisi dove si sono succeduti episodi crimimosi dovuti allo scontro tra clan rivali, nonostante uno dei capi indiscussi sia stato costretto (dal Tribunale) ad abbandonare la città per rifugiarsi a Roma.
L'azione dello Stato è stata costante e vigorosa, come dimostra l'operazione dei Carabinieri di questa mattina.
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