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MACERATA, 23 GENNAIO 2015 - Una suora di 35 anni, di origine boliviana, da poco ospite nel convento delle Sorelle Missionarie dell'Amore di Cristo, in provincia di Macerata, domenica scorsa ha partorito un bambino all'ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. Lo riporta il Corriere dell’Adriatico. La donna, ha da subito confidato ai sanitari di essere intenzionata a tenere il figlio. [MORE]
Secondo quanto riportato dal quotidiano, la suora domenica sera lamentava un forte mal di pancia e per questo era stata accompagnata dalle consorelle al pronto soccorso, dove, dopo un'ecografia, è stata subito trasferita in ostetricia e ha dato alla luce un bimbo. La religiosa è stata dimessa ieri, mentre il piccolo si trova nel reparto pediatrico dell’ospedale per accertamenti. Al momento della nascita avrebbe accusato problemi di natura respiratoria.
La mamma trascorrerà ancora qualche giorno in convento, poi verrà affidata ad una comunità di accoglienza, dove potrà occuparsi a tempo pieno del figlio. Dal convento c’è il più stretto riserbo sulla vicenda. Pare che nessuno sapesse della gravidanza della donna. Nessun commento per ora nemmeno da parte del vescovo di Camerino Francesco Brugnaro.
I precedenti
Non si tratta del primo caso nelle Marche. Una vicenda simile, infatti, era già avvenuta nel 2011, quando una suora originaria del Congo, vittima però di una violenza sessuale da parte di un sacerdote straniero, fu accolta in un convento marchigiano e partorì una bimba all’ospedale San Salvatore di Pesaro. Tuttavia la donna non riconobbe la figlia nei tempi stabiliti dalla legge, così la piccola fu affidata per un lungo periodo di tempo ad una coppia di coniugi di Tolentino. L’ex suora ha poi cambiato idea e fatto ricorso per riprendersi la figlia. Così, lo scorso anno, dopo una sentenza della Cassazione, la bimba è stata riaffidata alla madre naturale.
La vicenda è stata seguita da una serie di manifestazioni di protesta da parte dei genitori adottivi, appoggiati da un Comitato di Tolentino, ‘Nati dal Cuore‘, i quali sostengono che la bambina aveva diritto di crescere “nella famiglia che l’aveva voluta e amata”.
Un altro caso ancora si è verificato nel gennaio del 2014, quando una suora salvadoregna di 32 anni, partorì un bambino nel reparto di ostetricia dell'ospedale di Rieti. La suora, secondo le ricostruzioni, rimase incinta durante un viaggio in patria per il rinnovo del passaporto.
(fonte:corriereadriatico.it)
[foto: corriereadriatico.it]
Antonella Sica