Maccari: Tragedia nelle questure - la gente muore nelle celle di sicurezza
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Roma 17 maggio 2012 - “Nelle Questure italiane si sta consumando silenziosamente una terribile e dolorosa tragedia, che il Governo finge di non vedere. Nelle celle di sicurezza continuano a morire tanti giovani immigrati, uomini e donne abbandonati a se stessi, privati della loro dignità. Cadaveri che lo Stato continua a scaricare vergognosamente sulle spalle dei Poliziotti incaricati di un compito che non sono in condizioni di assolvere, quello di fare ‘la guardia’ alle persone tratte in arresto”.
Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia. “Da mesi - spiega Maccari - denunciamo a gran voce la pericolosità del decreto ‘svuota carceri’, perché le camere di sicurezza non sono luoghi vigilati come le celle di un carcere, né possono esserlo, non avendo le Questure, e gli uffici di Polizia in genere, personale sufficiente. Personale che, tra l’altro, è stato formato per fare indagini, combattere la criminalità, mantenere l’ordine pubblico, non certo per fare ‘la guardia’ ai malviventi, e che non ha alcuna preparazione che possa aiutarlo ad affrontare emergenze di natura medica, come spesso si verifica. Eppure questo grido di allarme continua a rimanere inascoltato, mentre il governo trova più semplice far finta di nulla, tanto poi le tragedie vengono scaricate sulle spalle dei malcapitati poliziotti costretti a fare ‘la guardia’ alla porta di una cella, mentre nel frattempo devono svolgere tante altre mansioni.
Per questo, poiché il Governo sembra non voler tornare sui suoi passi, chiediamo l’immunità per i poliziotti assegnati alla vigilanza, che continuano a trovarsi indagati senza avere responsabilità. Così come è avvenuto anche in relazione all’ultimo suicidio verificatosi a Villa Opicina, vicino a Trieste, dove una donna ucraina in attesa di essere trasferita in un Cie si è tolta la vita, e la responsabilità è stata addossata al dirigente dell’Ufficio Immigrazione, sottoposto ad una vergognosa ed inaccettabile gogna mediatica e giudiziaria ed al Personale di vigilanza dell’ufficio stesso. [MORE]
Deve essere il Governo ad assumersi le proprie responsabilità, e tutelare non solo la vita delle persone finite nei guai con la giustizia, ma anche la dignità del lavoro di chi compie il proprio dovere onorando ogni giorno la propria divisa”.