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ROMA, 31 DICEMBRE - A poche ore dalla fine dell'anno il Movimento 5 stelle sceglie la linea dura, anzi durissima, contro i 'dissidenti': 4 espulsioni - tra cui il senatore Gregorio De Falco - e due procedimenti disciplinari ancora pendenti. "Nessuno e' indispensabile", taglia corto Luigi Di Maio, che ne approfitta anche per mettere le cose in chiaro: la regola del limite massimo di due mandati "non si tocca, ne' ora ne' mai". Non solo: il Direttivo del Movimento fa sapere che i 10 parlamentari assenti in occasione del voto sulla manovra devono fornire gli opportuni chiarimenti. Insomma, nessuno sconto a chi non si attiene alle regole pentastellate, del resto "tutti sono importanti ma nessuno e' indispensabile", scandisce il leader 5 stelle, mettendo in guardia i parlamentari per il futuro: "Chi non sostiene il contratto di governo e' fuori dal Movimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto".
E, avverte ancora il vicepremier, "se ci sono altri senatori o deputati che non intendono piu' sostenere il contratto di governo, per quanto mi riguarda sono fuori dal Movimento, anche a costo di andarcene tutti a casa". Due, quindi, i senatori espulsi, De Falco e Saverio De Bonis; altrettanti gli eurodeputati, Giulia Moi e Marco Valli. Salvi, invece, Matteo Mantero e Virginia La Mura mentre su Paola Nugnes e Elena Fattori pende ancora il procedimento disciplinare. La linea dura viene sostenuta dai militanti, come si legge nei vari commenti al post pubblicato sul Blog delle Stelle in cui i probiviri annunciano le espulsioni. Non ci sta, invece, e teme ripercussioni negative proprio sul Movimento, il presidente della commissione Cultura di Montecitorio, Luigi Gallo, considerato tra i parlamentari da sempre vicini al presidente Roberto Fico. "L'espulsione e' assurda", scrive su Facebook ricordando che "non c'e' mai stata un'assemblea con una votazione interna, ne' su Rousseau, sui temi delicati".
Ma, soprattutto, Gallo esprime il timore che le espulsioni "indeboliscono il Movimento" e avverte: "La Lega presentando iniziative sempre piu' a destra come ha fatto con il decreto sicurezza ottiene in parlamento i voti di Forza Italia e Fratelli D'Italia e sgretola il M5s. Cosi' Salvini si sta costruendo la sua prima opzione di governo che ha sventolato nei primi mesi: governare con il centrodestra e quel che resta del M5s". Di Maio, pero' tira dritto, nessun cedimento sulla linea dura, anche a costo di mandare tutto all'aria. Dura la reazione di uno degli espulsi, il senatore De Falco: "L'espulsione e' incostituzionale e non democratica", mentre l'atro espulso, il senatore Saverio De Bonis non esclude le dimissioni da palazzo Madama. Le opposizioni ne approfittano per attaccare i 5 stelle: "hanno paura di chi pensa", dice Nicola Zingaretti. "Viene confermata la natura totalitaria del M5s", afferma da Forza Italia Lucio Malan.
Fonte immagine (Il Giornale)