M5S: gli iscritti votano per l'ingresso nel gruppo Alde in Europa
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ROMA, 9 GENNAIO – E svolta sia. Gli iscritti del M5S votano per l’ingresso nel gruppo ALDE all’interno del Parlamento europeo. Si è conclusa alle 12.00 la votazione online sul blog di Beppe Grillo, per prendere una decisione che potrebbe avere delle ripercussioni soprattutto sul ruolo del MoVimento all’interno delle istituzioni europee.
A votare sono stati 40.654 iscritti certificati. Ben 31.914 di questi, vale a dire il 78,5% dei votanti, hanno scelto per il passaggio con ALDE, l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.
Meno del previsto sono stati gli iscritti 6.444 che hanno optato per la permanenza nell'EFDD, il gruppo euroscettico guidato dal britannico Nigel Farage.
Grillo, nel post in cui chiedeva al suo popolo quale fosse la strada da percorrere in Europa, aveva scritto: “ALDE conta 68 eurodeputati e con la presenza del MoVimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione.”
La decisione di lasciare il gruppo in cui era presente anche l’Ukip era maturata da tempo in seguito a riflessioni di natura politica, che il leader e garante del M5S ha commentato così nello stesso post: “I recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo EFDD. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito.” Aggiungendo poi: “Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco. Rimanere in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall'appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa. Non nascondiamo anche un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di EFDD, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze.”
Questo rappresenta una sorprendente svolta del MoVimento, che con questo esito entra in contatto diretto con una forza, come l’ALDE, guidata dal belga Guy Verhofstadt e caratterizzata da visioni e valori fortemente europeisti e liberisti, apparentemente in contrasto con i pilastri “ideologici” alla base dell’azione pentastellata. Grillo ha giustificato la scelta affermando che i rappresentanti di ALDE sono gli unici disponibili ad aprire un dialogo con il M5S, sottolineando anche che vi sono degli spazi di condivisione, a proposito di trasparenza, partecipazione, onestà e promozione delle green economies.
Nei prossimi giorni avremo occasione di scoprire le reazioni dei simpatizzanti del M5S per quello che Matteo Salvini ha definito un “incredibile voltafaccia europeista di Grillo”.
Una delle voci più critiche dall’interno arriva da Marco Zanni, europarlamentare 5 Stelle, che in un post su Facebook ha dichiarato: “Apprendo dal Blog di Beppe Grillo che oggi, domenica 8 gennaio, si vota per decidere se confluire nel gruppo politico dell'ALDE, rimanere nell'attuale gruppo EFDD o andare nei non iscritti. A chi me l'ha chiesto rispondo anche qui: io come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti e non, ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina. Il gruppo EFDD non si è sciolto e probabilmente potrà vivere fino alla fine di questa legislatura, nel 2019. Perciò da iscritto, contro il metodo utilizzato, che non ha nulla a che fare con democrazia diretta, e contro un gruppo come l'ALDE che rappresenta il liberismo e l'eurismo più sfrenato, ho votato per la permanenza nel gruppo EFDD.”[MORE]
Carlo Giontella
Immagine da unita.tv