M5S, decretata espulsione di due deputati. Nasce rivolta tra i pentastellati
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ROMA, 28 NOVEMBRE 2014 – Nuove eliminazioni in casa del M5S. Le due nuove vittime del processo telematico sono i deputati Massimo Artini e Paola Pinna, quasi il 70% dei partecipanti al referendum ha votato per l’espulsione. La loro colpa, afferma Grillo, è di non aver rendicontato le spese e restituito i soldi versando al fondo per le Pmi. Ma stavolta il processo è avvenuto senza la preliminare assemblea prevista dal codice del Movimento e questo ha fatto scattare una rivolta all’interna.
Federico Pizzarotti, sindaco pentastellato di Parma, si schiera senza remore contro la tirannia di Grillo e si mette in testa alla rivolta. Nella sua pagina Facebook scrive: "Massimo Artini e Paola Pinna rendicontano ogni spesa come si evince dai loro siti personali, che sono andato a visionare personalmente per farmi un'idea oggettiva. Forse il loro grosso "errore", in realtà, è aver fatto autocritica dopo le elezioni Regionali, e la critica si sa, fa male a chi ne ha paura, ma ha sempre fatto bene a chi vuole crescere e progredire. Ma ancora più grave è che chi si è arrogato il diritto di decidere le loro espulsioni, non sta rispettando regola alcuna che questo Movimento si è dato in Parlamento. Le votazioni dovrebbero infatti passare prima da una decisione delle Camere unite, e solo successivamente dal blog, come evidente da immagine allegata. Non mi risulta che ci sia stata questa votazione o che ci sia un verbale in cui verificarlo. Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione, dovremmo essere noi i primi a rispettarle".[MORE]
Anche se ancora nessuno osa nemmeno dirlo, sembra che all’interno del M5S ci sia aria di scissione, e pare che proprio Pizzarotti sia il prediletto per rottamare Grillo. Proprio il sindaco di Parma, il prossimo 7 dicembre ospiterà nella sua città la convetion dei “riformisti pentastellati”.
Sul caso Artini Pinna, Pizzarotti lancia ancora un’ultima provocazione a quello che è il movimento democratico e autoregolato per antonomasia. Chiede infatti se “esiste un'Autorità con il potere di decidere oltre le regole che si sono dati i Parlamentari del MoVimento della Repubblica italiana? Chi è quest'Autorità e come possiamo chiedere che ci renda conto delle sue azioni cosi lontane dall'imparzialità?"
(foto dal sito www.panorama.it)
Michela Franzone