L’uomo e i suoi fantasmi fissi
Fantasticherie del cuore Calabria Catanzaro

L’uomo e i suoi fantasmi fissi

domenica 8 marzo, 2020

È arrivato il tempo in cui necessita una revisione interna ed esterna dell’uomo. Non solo per il coronavirus che sta seminando in modo non troppo cosciente la paura tra i cittadini, ma per le mille cose quotidiane che succedono intorno a lui e lo rendono fragile, privandolo della sua forza spirituale, oggi del tutto smarrita. Alla fine ogni cosa passa con velocità e stordisce l’animo di ognuno, facendo di una comunità umana una realtà singolare e senza una vera padronanza di sé.

Chiaramente continuando di questo passo diminuiscono gli anticorpi a disposizione, che sono tanti o pochi a secondo la qualità della vita sociale e personale che si intraprende. La cosa che meraviglia è che una moltitudine di gente si è arenata sulla ricerca della verità e della Parola che precedono l’essere umano. Si organizzano comunque tavoli segreti e si recitano preghiere segrete miste a testi e cantilene che risalgono alla notte dei tempi. Tutto questo per esorcizzare fantasmi individuali e di gruppo e costruire introno un potere fine a sé stesso.

La luce è per genesi davanti ad ognuno, ma si tengono gli occhi chiusi; non si vede più nulla e la vista rimediata non mostra la verità di Dio che è Cristo Gesù, data dallo Spirito Santo. Si pensa che quest’ultima espressione di vera fede appartenga ormai ad un mondo lontanissimo, fatto da miti per piccoli e grandi lettori del vangelo. Si intuisce tra alcuni appunti di teologia: “Il Padre ha una sola Parola, il Suo Verbo Eterno prima dell’Incarnazione, e il Suo Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, dopo l’incarnazione, avvenuta recentissimamente, solo 2020 anni fa”.

Qui si parla di uno schiocco delle dita per indicare il tempo passato tra l’anno in cui nacque Gesù, individuato nel calendario romano come anno zero, e il tempo odierno rispetto chiaramente all’eternità che deve essere l’unità di misura dell’animo di ogni individuo. Si leggono più volte formule antiche e si praticano riti pseudo-magici per cercare la Parola e la verità, attraverso un Dio esclusivo che libera la mente e il cuore degli uomini.

Attesta il teologo: “Sono pertanto senza la Parola di Cristo e senza la verità che è Cristo quanti asseriscono che oggi va adorato il Dio unico”. Quest’ultimo è per l’uomo, incantato e mal pensante, la ristrettezza delle cose spirituali e materiali. Con il Dio unico bisogna sapere che in ogni spazio occupato dalla presenza umana non c’è il Verbo incarnato e quindi mancano la verità e la Parola; non c’è la dolcezza e la sapienza del parto di Maria, tra la povertà del luogo abitato, la testimonianza dei pastori e il canto di gloria degli angeli; c’è invece un adoratore idolatra che insegue un Dio monco della verità e della Parola del Signore.

Notevoli le parole che formano l’appunto teologico che segue e che svela la possibilità per l’uomo di sentire il cuore di Cristo che batte e di esserne parte attiva. “Nella storia della salvezza è avvenuto un evento che merita di essere messo in grande luce. Parola del Padre è Cristo Gesù. Parola di Cristo Gesù oggi sono i suoi Apostoli, non però singolarmente presi, ognuno a sé stante, ma come vero collegio apostolico, il cui capo per volontà di Gesù Signore è Pietro. È Pietro il Pastore universale”.

Il fedele di oggi inserito come parte vivente nella Chiesa del Signore, non certo come singolo predicatore di turno, ha il compito e “l’onore” con il suo esempio comportamentale di trasferire il senso alto della Parola a coloro che lo ascoltano da scettici e agnostici, ma anche da cristiani attenti o comunque apatici. Un ruolo che molti non capiscono e rigettano con il sorrisetto sulle labbra. Sono i soloni di oggi, gli scribi e farisei moderni che svuotano la loro scienza nei templi personali e nelle assemblee pubbliche ad inviti ristretti.

Non manca però loro l’arte della promozione di quei punti centrali ritenuti essenziali nel catturare e imbavagliare l’interesse dell’altro. Si parte dall’uomo che apre ad un animismo senza confini e quindi aperto ad ogni considerazione spiritualistica individuale. Il riflesso sul mondo è senza regole e senza vincoli di saggezza. Si parla di autonomia e libertà, mentre si materializza l’opera di Cristo scartandola dall’eterno che in Lui si è incarnato. Una operazione che blocca la salvezza e la redenzione dell’umanità a cui volenti o nolenti tutti tendono.

Molto chiaro il passaggio teologico che illumina e rende credibile quanto sopra espresso: “Oggi accade invece che ogni uomo si è fatto verità per sé stesso e per gli altri, separandosi dal Padre, dallo Spirito Santo, da Cristo, dall’Apostolo del Signore. Senza questo legame ontologico, soprannaturale con il corpo di Cristo Gesù, con il corpo della Chiesa, ognuno trasforma la Parola di vita in parola di morte, la Parole di luce in parola di tenebra, da Parola di salvezza in parola di perdizione e di morte eterna”.

Queste parole senza alcuna ombra sostengono ad alta voce, per chi vuole ascoltare senza i pregiudizi che vanno di moda, che la falsità oggi assimila a sé stessa ciò che tocca e che vede; che perciò permette di regnare indisturbate le colonne menzognere della mente e dell’animo umano che si riflettano nella teologia, morale, profezia, ascesi, dogmatica, spiritualità. Tutto ciò che si allontana dalla gerarchia della Chiesa, per farsi comprare da un Dio fai da te, è di sicuro falso.

Basta verificare con il cuore in pace. Si capisce che nell’era dell’uomo social che sembra aver raggiunto ciò che vuole attraverso un clic, parlare di gerarchia, regole, comandamenti, vangelo è quasi da matti. Eppure tra le mille incomprensioni e derisioni la vera teologia lascia un pensiero per allargare la mente umana e salvare il battezzato e non:

“Ai nostri giorni va detto che solo la Chiesa fondata su Pietro va ascoltata perché solo essa possiede la pienezza della verità e della grazia di Cristo Gesù”. Ad ognuno è concessa la scelta migliore. Il problema non sono i fantasmi che ha l’uomo in genere, ma l’incapacità di allontanarli.

Egidio Chiarella

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