L’Uniter riprende le attività in presenza con un recital della cantastorie Francesca Prestia
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L’Uniter di Lamezia Terme ha ripreso le sue attività in presenza, interrotte a causa del Covid-19, con la cantastorie Francesca Prestia la quale si è esibita all’aperto, nel Podere D’Ippolito, in un recital arricchito da un dialogo, condotto dalla professoressa Valentina Greco, attraverso il quale si è delineato il profilo dell’artista sul piano biografico e professionale.
La presidente dell’Uniter Costanza Falvo D’Urso ha introdotto l’incontro soffermandosi sui cantastorie che, secondo la tradizione, si esibivano nelle piazze dei paesi. «Questo oggi - ha puntualizzato - ora non sarebbe possibile per il traffico intenso e assordante, per il chiacchiericcio continuo dei passanti distratti e frettolosi e allora ben vengano i luoghi chiusi, i teatri, i giardini, i cortili di antiche dimore, le proprietà terriere, come questa che ci ha accolto, le scuole e perché no le università dove i cantastorie possono esibirsi per farci riflettere sui loro testi poetico-musicali, sulle forme di spettacolo, sull’impegno politico e civile e sulle prospettive future giacché la canzone narrata continua a essere una forma d’arte multidisciplinare e ora multimediale e come tale non va trascurata».
Subito dopo la cantastorie catanzarese Francesca Prestia, alla quale il Capo dello Stato ha conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica, rispondendo ai tanti quesiti proposti dalla conduttrice dell’incontro Valentina Greco, ha illustrato l’importanza del dialetto che, ad un certo punto della sua vita non si parlava più perché era sostituito dalla lingua italiana e della sua volontà di farlo rivivere adottandolo nel suo racconto di tante storie riguardanti anche la realtà contemporanea delle minoranze linguistiche d’Italia al fine di conservare e tramandare la loro identità e il loro orgoglio.
Francesca Prestia è l’unica donna che compone ballate anche in lingua grecanica e arbëreshe oltre che calabrese con l’intento di far conoscere la storia della sua città e della Calabria ricca di personaggi illustri come Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella, Bernardino Telesio, San Francesco di Paola e Cassiodoro. «E l’ho fatto perché ho capito quanto fosse importante conoscere anche l’area grecanica. Io amo la libertà» ha precisato la cantastorie rispondendo ad una domanda della conduttrice sulle comunità di lingue minoritarie.
Ogni argomento delle ballate, che abbraccia tradizioni e storie, rappresenta la varietà e l’enorme potenzialità che la Calabria può esprimere nel versante della cultura. A testimonanza dell’ amore per la sua terra, la cantastorie ha accolto la proposta della scrittrice Giusi Staropoli Calafati di inserire gli autori calabresi meritevoli , come Leonida Repaci, Mario La Cava, Franco Costabile e tanti altri, nella letteratura italiana del ‘900. A tal fine Giusi Staropoli ha inoltrato una lettera al Ministero dell’Istruzione a Roma per la richiesta.
Francesca Prestia, unica donna cantastorie d’Italia, ha studiato molto, perfino composizioni, per acquisire le adeguate competenze in questo campo riservato agli uomini.
Nel corso della serata ha suonato e cantato delle ballate di sua composizione tra cui Il ritratto di Melusina in cui richiama alla mente delle consuetudini restrittive della Calabria nei confronti delle donne alle quali era negato perfino di farsi un ritratto e la ballata di Ingrid e Gerlando nella quale si racconta una mitica favola ambientata nel Castello Normanno di Nicastro al tempo di Federico II.
La storia era così bella che Francesca Prestia aveva programmato di rappresentarla a teatro e nelle scuole ma, il lockdown del 5 marzo 2020, causato dal Covid-19, ha determinato la sospensione dello spettacolo.
Lina Latelli Nucifero
Foto: Francesca Prestia
Foto: Falvo D’Urso –Prestia- Greco