Lodo Mondadori, scontro a Ballarò (Rai 3) tra Pisapia e Carfagna [VIDEO]
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MILANO, 18 SETTEMBRE 2013 – Ieri sera, nel corso della trasmissione televisiva Ballarò, su Rai 3, toni accesi tra Pisapia e Mara Garfagna, a causa della decisione dei giudici della Corte di Cassazione riguardo al ricorso presentato dai legali di Fininvest nell'ambito del procedimento sul cosiddetto 'Lodo Mondadori'. In particolare, come si legge nel documeno di 185 redatto dai giudici della Corte di Cassazione: «La corte accoglie il tredicesimo motivo di ricorso e rigetta i restanti motivi. In conseguenza dell'accoglimento del tredicesimo motivo, cassa senza rinvio il capo della sentenza di appello contenente la liquidazione del danno in via equitativa come stimata nella misura del 15% del danno patrimoniale già liquidato».
Per questo, dagli originali 750 – che poi sono scesi a 564,2 milioni di euro – dopo lo “sconto” del 15%, 'proposta' del pg Pasquale Fimiani la quota che Finivest dovrebbe versare al gruppo di De Benedetti si porta a poco più di 542 milioni di euro.
Era prevedibile che, la citata trasmissione di Rai 3, condotta da Giovanni Floris si soffermasse su tale decisione, scaldando gli animi dei presenti. Non fosse per altro che, il sindaco di Milano Pisapia - in passato – ha avuto un ruolo da protagonista nel processo penale sul lodo Mondadori., facendo parte del collegio di difesa di De Benedetti. [MORE]
Prendendo spunto da un intervento della Carfagna, secondo cui la sentenza della Cassazione arriva proprio nei giorni in cui la commissione del Senato è chiamata ad esprimersi sulla decadenza di Berlusconi, Pisapia replica: «Tutti i nodi vengono al pettine a un certo punto. È assolutamente normale. I tempi dei processi sono lunghi, i procedimenti contro Berlusconi sono particolarmente lunghi».
Il sindaco, dopo la risposta della Garfagna che continua a difendere il Cavaliere, dice: «Sa da quanti anni c’è questo processo? Si va avanti da più di vent’anni tra processo penale e civile. Questo processo smentisce l’assunto che la giustizia si è iniziata a interessare a Berlusconi dopo che è entrato in politica. Non è vero. Berlusconi in Procura c’è stato anche prima».
Pisapia prosegue: «Ricordiamoci che Berlusconi, di fronte a una condanna passata in giudicato — con giudici completamente diversi tra primo grado, appello e cassazione, ma completamente unanimi nel giudizio perché le carte parlavano — è uno dei fortunati che ha tre anni di condono e che sicuramente non andrà in carcere». A quel punto la Carfagna invita il sindaco a smetterla di usare un tono da «superiorità morale della sinistra». Nonostante ciò, Pisapia a proseguito sottolineando: «Qui non siamo neanche di fronte a pm accusati di fare politica dal centrodestra, ma a giudici civili.
E che un giudice sia stato corrotto è ormai evidente. Nel processo penale, oltretutto, Berlusconi non è stato condannato perché ha avuto le attenuanti generiche che hanno fatto scattare la prescrizione». A questo punto della trasmissione, gli attacchi si fanno sempre più pungenti, con la Carfagna che che indica Pisapia come «esponente del partito comunista. Poi arancione ma un po’ più rosso, infine come candidato di Sel di Nichi Vendola». A questo punto, Pisapia le replica: «Non sono mai stato nel Partito comunista. Floris glielo spieghi lei», aggiungendo: «Non faccia la spiritosa». Infine, la Carfagna conclude: «Lo dice a sua moglie e sua sorella».
Sull'argomento: Lodo Mondadori, Fine di un'odissea?
(Fonte: Ballarò. Video youtube: Rai)
Rosy Merola