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GENOVA, 05 GENNAIO 2014 - Il carcere di Marassi, a causa del decreto definito "Svuota-carceri", dovrà rimettere in libertà ben cinquanta detenuti. Secondo il decreto, se il detenuto dimostra buona condotta nel carcere, ha diritto di ricevere uno sconto di 45 giorni per ogni 75 di detenzione.
Per ogni anno scontato in carcere, se il detenuto si è comportato bene, potrà evitare i successivi cinque mesi. Ovviamente, questo conto va fatto a partire dai procedimenti chiusi nel 2010. Quindi, chi doveva stare in carcere per pochi mesi, non va proprio in carcere. Lo sconto varrà anche per chi ha gli arresti domiciliari.[MORE]
In Italia, saranno in 1700 quelli a usufruire del decreto "Svuota-carceri", ma una situazione come quella di Marassi è emblematica: il centro ospita a oggi 780 detenuti, contro 550 (massima capienza disponibile per la struttura). Quelle cinquanta persone in meno possono davvero fare la differenza per mantenere attivo il servizio del carcere.
Il procedimento non è così automatico come si possa pensare. La prima parola è del giudice per le indagini preliminari, che deve verificare se il detenuto si è efettivamente distinto per la "buona condotta" all'interno del carcere. Poi la parola passa al Tribunale di Sorveglianza, che dovrà firmare materialmente i documenti per lo sconto o per l'uscita anticipata.
Poco prima del decreto "Svuota-carceri", un serial killer era riuscito a evadere dal carcere di Marassi. Con le nuove disposizioni, se il detenuto dovesse essere arrestato, non ci sarebbero possibilità per lui di ottenere uno sconto di pena.
Fonte: Repubblica.it
Annarita Faggioni
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