Livelli essenziali di assistenza, Puglia "adempiente con impegno"
Salute Puglia

Livelli essenziali di assistenza, Puglia "adempiente con impegno"

giovedì 5 marzo, 2015

BARI, 5 MARZO 2015 - Secondo la classifica provvisoria dei Livelli Essenziali Assistenza, relativa all’anno 2013, la Regione Puglia sarebbe a quota 134. Tale posizione, che vedrebbe la Puglia “adempiente con impegno”, sebbene agli ultimi posti, è basata su dati provvisori che devono essere completati attraverso l’istruttoria congiunta Regione/Ministero in corso in questi giorni.

«Il dato di questa classifica – spiega l’assessore alle Politiche della Salute, Donato Pentassugliaforse diffusa per motivi elettorali, riguarda soltanto adempimenti formali, e non la qualità dei servizi offerti. Siamo convinti che il percorso di confronto con i tecnici ministeriali porterà a una positiva correzione e presumibilmente al raggiungimento di posizioni di metà classifica». [MORE]

Anche se il dato pubblicato è provvisorio, tuttavia, ci sono alcuni aspetti che meritano una riflessione: tra gli adempimenti che vengono contestati alla Regione Puglia, vi è il tema delle vaccinazioni, rispetto al quale si registra un sostanziale passo indietro sia per le vaccinazioni infantili che per quelle influenzali, entrambe condizionate da alcune campagne di stampa che hanno indebolito la fiducia dei cittadini in questo fondamentale presidio di prevenzione.

Un’altra criticità riguarda la incompleta chiusura dei punti nascita, attribuibile alle resistenze che le comunità locali oppongono ai percorsi di razionalizzazione indicati dalle linee guida ministeriali. Le conseguenze si registrano, ad esempio, sull’ancora elevata percentuale di parti cesarei che determina un abbassamento del punteggio nella classifica.

Tuttavia, per chiarire il carattere formale della rilevazione sui LEA, la Puglia ha ottenuto una decurtazione del punteggio sulla percentuale dei soggetti presi in carico per patologie psichiatriche basata sulla modifica del sistema di rilevazione: non più il numero di malati seguiti dai centri di salute mentale, ma la registrazione formale delle prestazioni sanitarie eseguite.

Va anche detto che tutte le criticità sono significativamente influenzate dalla impossibilità di assumere il personale carente, pur in presenza delle risorse finanziarie. Persino il ministro Lorenzin ha recentemente stigmatizzato il ricorso al blocco del turn over come strumento per il contenimento della spesa, riconoscendo che questa pratica ha determinato un sostanziale impoverimento delle competenze del sistema sanitario a livello nazionale e regionale.

«Va comunque evidenziato - conclude Pentassuglia - l’impegno profuso negli ultimi anni, in tutti i tavoli di verifica, nella realizzazione degli obiettivi di salute ripresi dal Patto della Salute 2014-2016 e oggetto dell’Intesa tra Stato e Regioni».

(fonte: http://www.regione.puglia.it)

Massimo Alligri


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