L'Inter conquista il primo round: Arnautovic la dedica a Brehme riscrivono la notte di Champions
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Arnautovic abbatte il muro Atletico, l'Inter vince 1 - 0 a San Siro. Inzaghi: serata importante, ma è solo la prima parte
Le soddisfazione del tecnico nerazzurro al termine di Inter-Atletico Madrid e la dedica per Andy Brehme
Nono successo del 2024 per l'Inter che da inizio anno ha messo a segno 22 gol, subendone 4. Si chiude sull'1-0 la sfida casalinga contro l'Atletico Madrid, gara d'andata degli ottavi di finale di Champions League. A decidere il match la rete di Arnautovic al 79'. A fine gara le parole di Simone Inzaghi:
“I ragazzi sono stati eccezionali contro una squadra fisica e tecnica, c’è rammarico perché per quello che abbiamo creato potevamo raccogliere più di un gol di scarto, ci sarà un secondo tempo a Madrid molto difficile e intenso. Sono contento per Arna, per come sta lavorando, tutti gli attaccanti stanno lavorando bene e mi stanno piacendo per l’atteggiamento che hanno. Oggi abbiamo fatto un buon primo tempo, nel secondo tempo nei primi 10 minuti non abbiamo approcciato benissimo e poi siamo stati strepitosi, i giocatori che sono entrati ci hanno dato una grande mano, ma sappiamo che è solo una prima parte. Thuram? Ha avuto problemino su quello scatto, poi ha tirato in porta e sentito indurirsi, vedremo, sono cose che possono capitare, speriamo di non perderlo per tanto tempo. In questi sei mesi abbiamo fatto molto bene ma i mesi più importanti sono marzo e aprile. I ragazzi mi piacciono molto, come giocano e si allenano, sappiamo che più andiamo avanti più aumenteranno le difficoltà e la stanchezza ma dobbiamo continuare in questo modo. Barella? Ha fatto un’ottima partita come tutti gli altri centrocampisti. Se mi sarebbe piaciuto giocare in questa squadra? Sì! Gli esterni? Dumfries e Carlos Augusto sono entrati benissimo, Dimash e Matteo altrettanto, in quel momento avevo bisogno di qualcosina in più sugli esterni, i quinti sono quelli che spingono di più, poi abbiamo anche Buchanan che è un ottimo giocatore. È stata una serata importante per quello che abbiamo fatto, anche nel ricordo di Brehme. Oggi ero con Ferri che è stato un suo compagno, siamo rimasti tutti provati perché perdiamo un grande giocatore e una persona straordinaria. ”
Nell'andata degli ottavi di finale decide un gol al 78' del centravanti: match dominato dai nerazzurri, che sprecano diverse occasioni prima di castigare gli spagnoli. Grande prova di squadra, con De Vrij sugli scudi in difesa. Il ritorno è in programma il 13 marzo a Madrid
Non poteva andare diversamente. Non poteva non essere un destro a segnare con il mancino. Come faceva Andy, il più forte ambidestro. Ci siamo svegliati con la notizia che un pezzo della nostra storia, uno dei più grandi terzini di sempre, se n'era andato, così, all'improvviso. Lasciandoci una tristezza e una malinconia tutte interiste, miste alla tensione per un appuntamento così importante come un ottavo di Champions League. Il silenzio e il magone hanno lasciato spazio al frastuono. L'Inter ha fatto l'Inter: quello che avrebbe fatto Brehme. Caricare, testa bassa e gambe forti, qualità e costanza. Una, due, tre volte. Come un'onda che ha man mano aumentato il suo impeto. Si è infranta tante volte, la marea nerazzurra, su quel muro costruito ad arte dall'Atletico Madrid. Poi, poi, l'urlo liberatorio. I decibel impazziti, le voci spezzate. Marko Arnautovic, con il sinistro, ha fatto centro al minuto 78: Inter-Atletico 1-0. E allora eccola qua, l'andata degli ottavi di finale di Champions League. Una vittoria di misura, che poteva essere più larga, significativa, alla luce di una mole di gioco enorme, di occasioni clamorose, di uno schema di partita prima sporcato dalle linee strette dell'Atletico e poi inesorabile, verso un dominio netto. Sembra di rivivere Inter-Porto della scorsa stagione. Stesso canovaccio, con meno sofferenza. Stesso risultato, con un gol liberatorio nel finale. Per lunghi tratti non è stata la solita Inter. La voglia e la concentrazione solite, ma la tattica di Simeone, la capacità di aggredire, l'incredibile costanza dei giocatori dell'Atletico di portare pressing e raddoppi ha sporcato, a lungo, il match. Lo ha reso poco spettacolare, perché l'Inter per distendersi doveva saltare linee doppie, doveva spezzare raddoppi ostici. Quando lo ha fatto, nel primo tempo, si è vista spalancare praterie, cavalcate da un Thuram ispirato - poi costretto al forfait per un problema muscolare agli adduttori. Lautaro nel primo tempo ha sparato a salve, graziando Oblak, mentre Sommer non è stato chiamato in causa. Lino, il più attivo in avanti nell'Atletico, è stato l'uomo più pericoloso.
Arnautovic per Thuram: un cambio che modifica il modo di attaccare dell'Inter, che comunque riesce ad alzare il baricentro. L'Atletico inserisce Morata, ma gli spunti sono estemporanei. Per una notte, Calhanoglu e Mkhitaryan hanno poco spazio per dominare il centrocampo. Ci pensa Barella, con una ripresa da vero campione, a spostare gli equilibri del match, sorretto da una prova difensiva e propositiva incredibile dei tre centrali di difesa: De Vrij, Pavard e Bastoni, stellari. Macina gioco, l'Inter. Prende campo, taglia la difesa avversaria. Arnautovic ci prova in allungo, poi al 18' manda alto da ottima posizione dopo un'azione palla a terra dei nerazzurri da urlo. San Siro si dispera, lo 0-0 è ancora lì immutabile. Anche se è un risultato bugiardo. L'ingresso di Dumfries e Carlos Augusto dà un'altra scossa al match. Strappa, scappa, si invola a ripetizione, Dumfries. E l'Atletico è costretto a ripiegare più volte. Lautaro è un leone, Oblak però è impeccabile. Serve un lampo. Ce l'ha Frattesi, che imbuca per Lautaro, lanciato contro il portiere sloveno. Che è mostruoso, si salva, ma non può nulla sulla ribattuta di sinistro di Arnautovic. San Siro trema. Le voci, le urla, gli abbracci. Succede di tutto, eppure c'è quasi un quarto d'ora da giocare. Lino mette i brividi a Sommer, l'Atletico prova a mandare in avanti anche i difensori, a caccia di fortuna sui palloni alti. Si battaglia. Carlos Augusto si esalta, non c'è un pallone lasciato a metà strada. Non si lascia nulla, al caso. Nemmeno il ricordo di chi non c'è più. Questa è l'Inter. Ha vinto anche questa sera.
INTER - ATLETICO MADRID 1-0 | TABELLINO
Marcatori: 79' Arnautovic (I)
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 6 De Vrij, 95 Bastoni; 36 Darmian (2 Dumfries 69'), 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan (16 Frattesi 72'), 32 Dimarco (30 Carlos Augusto 69'); 9 Thuram (8 Arnautovic 46'), 10 Lautaro (70 Sanchez 88'). A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 14 Klaassen, 17 Buchanan, 21 Asllani, 31 Bisseck, 50 Stankovic. Allenatore: Simone Inzaghi.
ATLETICO MADRID (3-5-2): 13 Oblak; 20 Witsel, 2 Gimenez (15 Savic 46'), 22 Hermoso (23 Reinildo 68'); 16 Molina (24 Barrios 68'), 5 De Paul, 5 Koke, 8 Saul (19 Morata 54'), 12 Lino; 14 Llorente, 7 Griezmann (10 Correa 78'). A disposizione: 1 Moldovan, 31 Antonio Gomis, 4 Gabriel, 9 Depay, 17 Riquelme, 18 Vermeeren. Allenatore: Diego Pablo Simeone.
Ammoniti: Hermoso (AM), Savic (AM), Morata (AM), Frattesi (I), Barrios (AM), Carlos Augusto (I) Recupero: 1' - 5'. Arbitro: István Kovács (ROM). Assistenti: Marinescu, Artene (ROM). Quarto ufficiale: Feșnic (ROM). VAR: Fritz (GER). Assistente VAR: Popa (ROU).