Ligabue: Napoli, finalmente! Piazza Plebiscito in delirio

sabato 21 luglio, 2012

NAPOLI, 21 LUGLIO 2012- "Napoli, finalmente!", così Luciano Ligabue ha salutato i 30.000 fans presenti a Piazza Plebiscito, accorsi da tutta Italia per godersi quello che è sembrato essere l'evento dell'anno. Accoglienza migliore per Ligabue non poteva esserci: l'euforia e il calore dei fans hanno trasformato questa giornata in una sorta di Liga-day. Calore che il cantautore di Correggio, ha ricambiato eseguendo, senza risparmiarsi, 27 brani in scaletta, oltre 2 ore di spettacolo.

"Stasera siano solo voi e noi, luci bianche e musica, io, la mia band e piazza del Plebiscito, a chi servirebbe altro?". A nessuno! In una Piazza Plebiscito da brividi, "Una piazza del genere non può essere bombardata perchè la contraerea siamo noi e voi", aggiunge Ligabue. E così parte il primo brano, "Tieni giù la testa che/ volano Mig, volano titoli/ anche tu vedo che/ ti senti nuda come me/ Me che qui/ più sento e/ meno meno meno sento/ Ci si sente profughi/ sotto bombardamento" ("Sotto bombardamento"). Seguono poi: "Il giorno dei giorni", "Sulla mia strada", "Almeno credo", "Ho perso le parole". Poi, nel presentare "A. A. A. qualcuno cercasi", una vera chicca del passato, Ligabue sottolinea, "Quando l'ho scritta, molti di voi non erano nemmeno un progetto cosmico". Segue una contagiosa interpretzione di "Libera nos a malo". [MORE]

Le note si fondono con le riflessioni, pillole di ricordi che Ligabue offre ai presenti, con cui la sintonia è adrenalina pura: "Ero venuto (a Piazza Plebiscito) per la chiusura del Festivalbar, ma in playback. Prima dell’esibizione andai a Nisida, tra i ragazzi dell’istituto minorile. C’era chi aveva ucciso per un pugno di lire, nell’ala femminile le italiane erano pochissime". Intanto, la serata scorre veloce: "Tra palco e realtà", "Urlando sotto il cielo", "Non è tempo per noi", "Happy hour". Un momento di riflessione sulle radici della crisi, il cantautore lo affronta presentando "Il giorno di dolore che uno ha".

E poi ancora, "Tutti vogliono viaggiare in prima", "Piccola stella senza cielo", dove invita le ragazze a cantare in coro, che almeno per una notte, nella suggestiva atmosfera di Piazza Plebiscito, si possono sentire tutte delle piccole stelle. Trovano spazio nel corso della serata anche "Angelo della nebbia", una toccante interpretazione di "Walter il mago", "Marlon Brando è sempre lui", dove Ligabue, arriva addirittura a buttarsi sulle ginocchia sul finale. Così ci avviciniamo al finale, con "Taca banda". Tuttavia, è nei bis che Luciano, dopo aver eseguito "Il meglio deve ancora venire", introducendola dicendo, "Che cosa vi posso dire? Che cosa mi posso inventare? Come posso trovare gli aggettivi per raccontarvi? Li ho finiti gli aggettivi! Volevo soltando dirvi che queste poche date sono veramente volate e devo dire che chiuderle qua è stato veramente un 'capolavoro'. In una città complessa, difficile nel suo essere, a sua volta, un capolavoro. Grazie mille!", concludendo (così come aveva concluso la conferenza stampa del 18 giugno), "Comunque vada, è giusto pensare che: Il meglio deve ancora venire!", fa un grande omaggio alla citta partenopea eseguendo il ritornello di "'O surdato 'nnammurato": l'intera Piazza Plebiscito in delirio.

E così, in questo tripudio di note ed emozioni, si conclude "Sotto Bombardamento - Rock In 2012", il mini tour di cinque date che, prima di Napoli, aveva visto esibirsi Ligabue, accompagnato sul palco da Fede Poggipollini, Niccolò Bossini, Josè Fiorilli, Kaveh Rastegar, Michael Urbano e, in alcuni brani, per l'occasione, Corrado Rustici, a Londra, Locarno, Cividale e Taormina.

E così, per i presenti, la sera di ieri sera è stata "un bel souvenir una fotografia, una canzone fra i denti", un souvenir emotivo che "ci commuoverà fino a farci contenti".

(Fonte Fotogramma: Ligachannel)