Libia, Unhcr dal mese di novembre ha evacuato un migliaio di rifugiati
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LIBIA, 15 FEBBRAIO- L'agenzia dell'Onu per i rifugiati, l'Unhcr, ha evacuato dalla Libia più di 1000 persone a partire dal mese di novembre. I rifugiati evacuato sono stati definito dall'Unhcr come soggetti "altamente vulnerabili". L'agenzia delle Nazioni Unite è al lavoro per trovare soluzioni stabili in Paesi terzi.
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Martedì un volo ha trasferito 128 persone da Tripoli a Niamey, in Niger. Ieri invece con un secondo volo da Tripoli sono arrivati a Roma 150 rifugiati. In totale in tre mesi sono quindi 1084 le persone portate in salvo dall'Unhcr.
"Queste evacuazioni hanno portato una nuova speranza nelle vite di oltre di oltre 1000 rifugiati che erano detenuti in Libia in condizioni di estrema sofferenza. Entro la fine del 2018 speriamo di evacuarne altri 1000", ha dichiarato l'inviato speciale dell'Unhcr per il Mediterraneo centrale Vincent Cochetel.
I centoventotto rifugiati evacuati martedì 13 febbraio in Niger stanno ricevendo accoglienza in delle strutture dedicate a Niamey. Il supporto non è solo di tipo materiale, ma anche psicologico. In Niger queste persone stanno aspettando di essere trasferiti attraverso il reinsediamento.
Attualmente sono 772 i rifugiati che hanno trovato accoglienza in Niger, si tratta di famiglie, anche composte soltanto da madri con bambini, e di minori non accompagnati.
I centocinquanta rifugiati trasferiti in Italia sono principalmente donne con bambini, che si trovavano in stato di detenzione da lungo tempo. "Senza il grande impegno delle autorità italiane e il supporto del governo libico", spiega Unhcr, questo trasferimento diretto non sarebbe stato possibile. Sono 312 le persone trasferite in Italia, con queste modalitàm, fino ad oggi. Una volta superati i controlli medici i rifugiati vengono spostati nelle strutture preposte all'accoglienza.
"Queste evacuazioni sono l'esempio migliore dell'impatto che la solidarietà internazionale può avere sugli stessi rifugiati, tuttavia bisogna fare molto di più" ha aggiunyo Cochetel. Sono 16.490 i posti messi a disposizione per il reinsediamento nei 15 principali Paesi lungo la rotta del Mediterraneo centrale. L'UNHCR ha chiesto ai Paesi di rendere disponibili altri posti per trovare una soluzione concreta per queste persone.
Federica Fusco
immagine: publicfinanceinternational.org