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MAZARA DEL VALLO, 18 APRILE 2015 - aggiornamento 18 APRILE 2015, ore 10.15 - E' stato messo in salvo nel pomeriggio di ieri il peschereccio siciliano "Airone" che era stato presumibilmente assalito in acque libiche ed abbordato da un grosso rimorchiatore che, secondo lo Stato maggiore della Difesa, era "presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche".[MORE]
L'intervento di una nave della Marina avrebbe messo in fuga gli assalitori, mentre un libico che si trovava ancora a bordo del peschereccio è stato portato sulla nave della Marina. Ricordiamo che a bordo dell'"Airone" vi erano sette marinai, tra cui tre siciliani e quattro tunisini.
17 APRILE 2015 - Un peschereccio siciliano sarebbe stato sequestrato in acque libiche da una motovedetta di militari di Tripoli che lo avrebbero abbordato con un grosso rimorchiatore. A darne notizia il presidente del Distretto per la pesca Cosvap, Giovanni Tumbiolo.
Ad allertare via radio la Guardia Costiera sarebbe stato l'equipaggio di un altro peschereccio italiano che si trovava nella stessa zona. L'imbarcazione che sarebbe stata assaltata è il motopesca "Airone" di Mazara del Vallo, Trapani, su cui si trovano tre siciliani di Mazara del Vallo e quattro tunisini. Il fatto si sarebbe verificato a circa 30 miglia dalla costa di Misurata intorno alle 3.30 di questa notte. Il presidente del Distretto per la pesca, Giovanni Tumbiolo, ha spiegato di aver già contattato il ministro dell'Agricoltura e pesca libico, Abdul Munam Dugman. "Lo stato di allerta - ha dichiarato Tumbiolo - è massimo da quando l'ambasciata italiana è stata chiusa. Siamo preoccupati ma al contempo fiduciosi poiché il popolo libico è stato sempre vicino ai siciliani".
Lo stesso Tumbiolo ad Agi avrebbe aggiunto anche: "Siamo estremamente preoccupati perchè ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari". "Abbiamo contattato il ministro della Pesca del governo di Tripoli, che non era ancora informato dei fatti", ha continuato il presidente secondo cui nella zona in cui sarebbe avvenuto il sequestro "incrociano tuttora rimorchiatori e motoscafi libici senza insegne di riconoscimento".
(Foto dal sito terranauta.it)
Katia Portovenero