Leopardi: "Il giovane favoloso" e "L'infinito"
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Leopardi: "Il giovane favoloso" e "L'infinito"

domenica 9 novembre, 2014

 9 NOVEMBRE 2014 – È di questi giorni l’uscita di un film titolato: “Il giovane favoloso”. La pellicola si accosta in chiave nuova a un personaggio del passato: Giacomo Leopardi, il noto poeta delle “sudate carte”.
Descritto più da un punto di vista umano che letterario, in una visione diversa da quella classicamente e scolasticamente proposta, il soggetto del film ha un merito di particolare importanza: aver posto nuova attenzione su un grande autore del passato. Molto studiato, certamente, noto a grandi e piccini ma spesso presentato in modo noioso, ripetitivo, vetusto.
Questo non vuol dire di per sé che la chiave di lettura del personaggio che il regista propone dello scrittore in questione sia per questo preferibile ma che spetta a chi si accosta al poeta rinomato farlo in modo attuale, magari, se non si può dire originale comunque intenso, vivo, profondo.
A scuola, ad esempio, una lettura attenta di un’opera così nota come il famoso componimento “L’infinito”, non può essere illustrata in modo superficiale, poco interessante. Versi che danno ampio spazio all’animo in una poesia che di cielo respira e porta l’anima ad elevarsi non possono essere banalizzati o riportati in modo frettoloso e poco chiaro.[MORE]
Si sente spesso dire che la poesia è in generale suscettibile di interpretazione, che è il lettore che vi deve scoprire cosa vi sia dentro. In parte questo è anche vero ma il poeta sa di cosa parla, conosce il suo soggetto, a volte lo riscopre anch’egli in modo ancora più profondo. Si va al di là dell’intenzione nella creazione ma ciò non può significare che l’oggetto trattato sia da immaginare del tutto distante da quello che lui ha in mente.
I versi della poesia, di quella alta, elevata, toccano vette che sono assai importanti. Raggiungono altezze che non sono di facile misura. Così lontane a molti restano nascoste ma ciò non motiva a vedere in un’opera ciò che non c’è.
Non si può abbassare qualcosa che alto vola. In ogni caso, però, è di un certo rilievo dare il giusto spazio alla meditazione e alla lettura di questo bel componimento che, ancora oggi, ha molto da dire ai giovani e agli anziani per riscoprire un mondo che è lontano, che non si tocca soltanto con la mano ma occorre un cuore attento e comprensivo perché si accolgan scoperte misteriose.
Il poeta, quando compone, artisticamente crea, ha un messaggio di cui si fa portavoce da dare al mondo e chi si accosta alla lettura deve con lui entrare in comunione per respirare dell’aria che lui offre, per ricevere il dono che lui porta.
La lettura dell’Infinto leopardiano non è, quindi, qualcosa di antico, superato, qualcosa che non interessa più a nessuno. La poesia, quando è vera, rimane intramontabile nel tempo.

Immagine: giacomoleopardi.it

Simona Barberio


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